Se c’è una nota positiva dell’emergenza Coronavirus che stiamo affrontando, è quella di essere stati costretti a rallentare i nostri ritmi per salvaguardare la nostra salute. La sorpresa è stata che in pochissimo tempo le misure prese contro la diffusione dell’epidemia Covid-19 hanno innescato un circolo virtuoso per l’ambiente che ci circonda.
Non solo è stata osservata da metà febbraio una migliore qualità dell’aria grazie a una riduzione settimanale del 10% sulle concentrazioni superficiali di NO2 nell’Italia del nord, fenomeno che gradualmente sta avvenendo anche a Roma e in altre aree del Paese, ma gli animali hanno ripreso a frequentare gli spazi che gli umani hanno momentaneamente smesso di occupare.
A dimostrarlo sono alcune immagini che ci giungono da tutta Italia, con cinghiali immortalati per le strade deserte di Sassari e delfini che, grazie all’assenza di traghetti e navi, si avvicinano alla costa.
A Venezia, l’acqua è tornata trasparente e limpida, così tanto da far intravedere pesci e fondali e riportare i cigni nei canali.
Se tutto questo accade per una pandemia non si tratta di un risultato per il quale felicitarsi, ma il calo degli inquinanti così come lo spettacolo che la natura ci sta offrendo aiuta a mettere in prospettiva il ruolo attivo che i comportamenti umani possono avere nel miglioramento del mondo che abitiamo.
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