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No ai pesticidi in nome delle colture biologiche

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Il comune di Malles, in Val Venosta (Trentino Alto Adige) potrebbe diventare il primo comune libero da pesticidi grazie allo sforzo di un comitato cittadino e alla partecipazione degli abitanti che hanno dimostrato che è possibile riprendere possesso dei propri territori rivalutandoli in nome dell’economia locale.

Malles è un comune che conta circa 5mila abitanti, per la maggior parte agricoltori e in particolare di mele, i quali hanno partecipato al primo referendum per l’abolizione dei pesticidi chimici nelle valli appartenenti al comune di Malles.

Il cammino per arrivare al referendum è stato lungo e non privo di difficoltà ed è stato portato avanti in primis dal farmacista del comune, il dottor Fragner con l’importante sostegno di 21 medici, 8 veterinari, 15 biologi e dai farmacisti del distretto sanitario dell’alta Val Venosta che hanno sottoscritto il manifesto. A dicembre 2013 il via libera alla raccolta di firme per il referendum, poi a febbraio la presentazione di oltre 500 firme (ne bastavano 300) depositate in Comune.
Infine, tra il 22 Agosto e il 5 Settembre 2014, i cittadini sono stati chiamati ad esprimere la loro opinione; il quesito sottoposto agli abitanti di Malles era il seguente: «Sei favorevole alla realizzazione del seguente emendamento agli articoli del Comune di Malles?»

Il principio di precauzione, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica, stabilisce che tutte le misure che aiutano a prevenire un rischio per la salute dell’uomo e degli animali devono essere adottate. Il Comune di Malles ha come obiettivi specifici la tutela della salute dei suoi cittadini e ospiti, la conservazione della sostenibilità della natura e delle acque, così come la possibilità che le diverse forme di economia possono coesistere sul suo territorio in modo equo e rispettoso.

In conformità con questi obiettivi, Malles promuove l’uso dei prodotti fitosanitari biodegradabili all’interno dei suoi confini. Un regolamento comunale che descriva i dettagli di questa disposizione sarà emanato. L’affluenza al voto è stata di 7 cittadini su 10 e più del 70% dei votanti si è espressa per il divieto di utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti chimici nei campi.

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Il referendum ha ricevuto il premio della fondazione Waldthaler “Coraggio civile e responsabilità sociale” e rappresenta un esempio ammirevole di come i cittadini, abbiano la forza di reclamare i diritti delle terre che abitano, ritornando alla coltura naturale e biologica che ha distinto per molti anni i prodotti del territorio. Questo comune ha approfittato dello statuto speciale della regione per realizzare il referendum, e prima che effettivamente la val di Malles possa definirsi libera dai pesticidi passerà ancora molto tempo e potranno succedere molte cose, ma resta il fatto che questo referendum rappresenta un primo passo verso il ritorno alle colture biologiche e al rispetto non solo dell’ambiente, ma anche degli abitanti e dell’economia locale.

Da anni, infatti, la val di Malles si dedica all’agricoltura biologica e alla promozione del turismo orientato verso il rispetto della natura e la promozione dei prodotti del territorio (piste ciclabili, sentieri, servizi pubblici, visite guidate), ma sta diventando sempre più complicato mantenere le colture biologiche quando devono convivere a stretto contatto con colture che utilizzano pesticidi chimici.

Ritornare alle colture biologiche e naturali è un processo che avrà bisogno di tempo per essere realizzato, diminuendo gradualmente l’uso dei fitofarmaci ma non solo, è necessario rieducare la popolazione al consumo dei prodotti locali e di stagione, dando importanza al gusto e alla provenienza del prodotto piuttosto che all’aspetto.
Non resta che augurarsi che questo passo compiuto dal comune di Malles non sia che il primo di un cammino verso la coltura biologica in tutta Italia e in Europa.

 



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