New York, dopo anni di tentativi per la legalizzazione della cannabis forse è la volta buona
Nel panorama delle legalizzazioni americane non si contano più le volte in cui lo stato di New York è stato ad un passo dalla legalizzazione della cannabis anche a fini ricreativi e poi, per i motivi più disparati, ne ha rinviato l’approvazione. L’ultima volta è stata nell’aprile scorso, perché – secondo il governatore Andrew Cuomo – con la pandemia in corso non c’era tempo per progettare con calma tutti gli aspetti della distribuzione.
Ma nei prossimi mesi potrebbe arrivare la svolta. Ad affermarlo è stato lo stesso Cuomo, che alla stampa ha dichiarato: «Dobbiamo approvare la legalizzazione della marijuana ricreativa e dobbiamo farlo quest’anno. Troppe giovani vite sono state rovinate dalle leggi contro la cannabis».
Lo stesso governatore ha inoltre assicurato di aver parlato al telefono con il leader della maggioranza del parlamento di New York, Crystal People-Stokes, sostenendo che sono «molto vicini a un accordo sulla cannabis».
Secondo gli analisti questa potrebbe essere davvero la volta buona. Innanzitutto, anche in seguito alla pandemia, le casse dello stato di New York sono disperatamente vuote, con un deficit di 15 miliardi di dollari: chiaro che le entrate fiscali che porterebbe la legalizzazione facciano ancor più gola in questo quadro.
Inoltre Cuomo è al centro di una tempesta politica e proprio nella cannabis potrebbe aver intravisto una disperata ancora di salvezza. Da alcune settimane infatti, il governatore è al centro di una tempesta mediatica in seguito all’accusa di molestie sessuali rivoltagli da più donne e sta cercando disperatamente di resistere alle richieste di dimissioni arrivategli anche dal presidente Biden. Procedere alla legalizzazione della cannabis potrebbe essere un tentativo di far parlare d’altro i media e riportare dalla sua parte il favore dell’elettorato.