Nesli – Andiamo (txt)
Fibra… con la sua voce da puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Ho comprato un tubo di baci perugina
Il biglietto interno mi diceva ‘leccherai una vagina’
Dopodichè ho visto in tele uno speciale sul cibo
La cucina dall’Italia all’Europa all’Indocina
Ho preso una fettina di carne questa mattina
L’ho messa sulla padella, puzzava troppo di cappella
Poi chissà perchè, perchè, chissà per come
La moglie di Lorenzo se la fa un altro coglione
Ho comprato il pane fatto senza farina
E una bottiglia di latte che era scaduta il giorno prima
E il notaio m’ha detto: “Tranquillo mica è veleno,
io bevo il latte di un mese fa!” ma sei scemo?
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A bere che? Il latte di questa mungana
Dove si va? Cosa si fa? Mangiamo
Sì, ma cos’è questa dieta mediterranea?
Questi dottori italiani, americani
Che inventano il nuovo mangiare degli esseri umani
Magari domani mangiamo i gatti, anche i cani
Sti poveri animali trattati come rottami
Cavie della vivisezione sperimentale
Ma qualcuno si cambia anche l’apparato genitale
Vedi donne col cazzo che si vanno a masturbare
Mentre pensano a un trans che si incula un omosessuale
Tra pecore geneticamente modificate
Minorenni deformate e stuprate
Carne bovina andata a male, però tranquillamente scaduta
Che se aspetti una bambina resterà sordo-muta
Chi rimane in classe all’ora di religione?
Ragazzi avete fatto tutti la comunione? (No)
E chi vi insegna in parrocchia, Don Peppone?
Vi dice di cos’è il peccato e la confessione? (No)
Il papà e la mamma sono contenti come insegna? (No)
Non è che a casa poi qualcuno bestemmia?
“Ecco Porco D… Ci risiamo” (Papà bestemmia quando la mamma va a dormire sul divano)
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Cantiamo
Si ma come? Come dei figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si fa? Cosa si fa? Mangiamo
Si ma come? Come dei figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Dove si va? Cosa si fa? Andiamo
A fare che? A fare i figli di puttana
Lascio stare ogni mio problema
Lascio che non mi porti giù
Sarà come girare sulla schiena
Per poi alzarsi e non pensarci più
Su, su, fino alle stelle
Il suono che amo di più da brividi sulla pelle
Bum, può cambiarti la giornata
Il ritmo di una canzone finora mai ascoltata
Ogni parola ha l’effetto di una fucilata
Che uccide all’istante nel momento in cui è pronunciata
Se, se, si risolve da se
Come un tipo che è ubriaco e che è pestato da tre
Per te non c’è niente
Neanche fra la tua gente
Alla fine tutti dicono tanto mi è indifferente
Che cambia se ti guardano con sospetto
Se parlano sottovoce dicendo che sei matto
Oggi sì, sarà il giorno del riscatto
Prendi un’arma da fuoco e fagli sentire il botto
Paranoico, pensi sempre che sia un complotto
In realtà è che per la maggior parte del tempo sei fatto
No, è da non credere
Non è permesso cedere
Che vuoi fare come femminuccia, vuoi perdere?
Fuori le palle, fuori la rabbia e il resto
Fuori per poterle scrivere poi in ogni testo
Rime senza fine descrivono l’universo
Che ci posso fare?
Ora è tardi mi sono perso…
Come in un copione di un film che non ha senso
Io penso alle mie battute comunque vada
Ne ho visti di coglioni sciroccati per la strada
O in discoteca, strafatti e con le mani al cielo
E quello stupido senso di libertà che provan loro
Li convince di essere una voce dello stesso coro
Quello che so per sempre lo difenderò
È quello che ho
Ovunque andrò tanti stronzi so che incontrerò
E li manderò affanculo
Ah, ogni volta che ascolto Sirya
Vorrei bruciare il suo guardaroba
La madre non le ha detto come si stira
E si veste sembra un cane antidroga
Ancora non capisco sta cosa strana
Perchè mamma piange quando pensa a lady Diana
E quando le ho chiesto: “Mamma come te butta?”
“È morta anche Madre Teresa di Calcutta!”
Lascio stare ogni mio problema
Lascio che non mi porti giù
Sarà come girare sulla schiena
Per poi alzarsi e non pensarci più
Su, su, fino alle stelle
Il suono che amo da più da brividi sulla pelle
Su, su, fino alle stelle
Il suono che amo da più da brividi sulla pelle
È solo un giorno di ordinaria follia
Nel quale tutto è una bugia e nessuno ti fa compagnia
Raduna le tue cose amico e scappa via
Prima che venga a prenderti la polizia
Che vuoi che sia
Un altro incubo che si materializza
Un nuovo pilate della tua mente che si masterizza
Lo sguardo della gente non osserva, ma analizza
L’ipocrisia che c’è nell’aria emana una gran puzza
Mi da la nausea, cazzo voglio una pausa.