Nemo’s, lo street artist che denuncia le apparenze
Nemo come il bambino protagonista dei fumetti di McCay ambientati nel fantastico regno di Slumberland dove ogni notte si trova a vivere attraverso i sogni straordinarie avventure, Nemo come il capitano di “Ventimila leghe sotto i mari” e ancora Nemo come la parola latina che tradotta vuol dire “Nessuno” e alla quale successivamente l’artista ha aggiunto la “s” trasformando la traduzione in “di nessuno”, riferendosi alla propria arte e completando il paradosso con cui identifica se stesso.
Chi è Nemo’s? Senza dubbio uno degli artisti più interessanti e comunicativi del panorama italiano e non solo, capace di impressionare attraverso i suoi lavori e di guardare la quotidianità che lo circonda con occhi critici e consapevoli, internazionalmente conosciuto e riconoscibile per il suo stile e per i personaggi caratteristici all’apparenza goffi e brutali, ma pregni di significato e spunti di riflessione.
I suoi lavori sono presenti in tutta Italia sulle facciate di numerosi centri sociali occupati, come per esempio all’interno del Teatro Mediterraneo occupato di Palermo dove il soggetto raffigurato ha la testa staccata separata dal corpo da cui piovono monete d’oro, oppure l’enorme murales dipinto a Bologna sulla facciata del “Labàs” che è stato da poco sgomberato.
Trattandosi spesso di lavori eseguiti su superfici di notevoli dimensioni la tecnica preferita è asta e rullo, come per l’ultima facciata dipinta a Lecce e raffigurante un uomo stretto e immobilizzato dal gasdotto della TAP (Trans Adriatic Pipeline), struttura che dovrà attraversare la Puglia tra le moltissime critiche e problematiche connesse all’inquinamento del progetto imposto dall’alto e senza il consenso della popolazione.
L’aspetto flaccido, grottesco e molle con cui Nemo’s rappresenta i suoi personaggi è da intendersi infine come una critica alla società contemporanea, alla perfezione ed all’immortalità apparente nella quale ci proietta incurante della decadenza dell’essere umano e delle sue contraddizioni che da migliaia di anni lo portano a ripetere sempre gli stessi errori.