Nella notte di Halloween dei ladri hanno cercato di rubare la cannabis di stato prodotta a Rovigo
Hanno approfittato della confusione della notte di Helloween per non destare sospetto e provare il grande il colpo: rubare dentro il centro di ricerca sulla cannabis terapeutica italiana, il Cra-Cin di Rovigo.
Un colpo ben studiato dal punto di vista tecnico, la banda ha infatti messo fuori uso il sistema d’allarme e spostato gli obiettivi delle telecamere a circuito chiuso prima di entrare in azione: hanno rovistato nelle stanze da cima a fondo, spalancando armadi e cassetti, aperto i congelaroti e una cassaforte.
«Probabilmente cercavano derivati o concentrati di cannabis, prodotti di valore da vendere sul mercato», ha spiegato Gianpaolo Grassi, primo ricercatore dell’ente di ricerca veneto. Ma dentro ai laboratori del Cra quei prodotti non ci sono, il centro infatti si occupa di ricerca genetica e coltivazione delle talee di cannabis, ma la coltivazione vera e propria viene effettuata a Firenze, presso l’Istituto chimico farmaceutico militare.
A quel punto i ladri hanno cercato di andare a prendere le piante coltivate a scopo di ricerca, ma anche in questo caso non c’è stato niente da fare. Le coltivazioni erano infatti protetti da una porta blindata che, nonostante i tentativi della banda, ha retto l’urto dei colpi.
Del tentativo di furto si sono accorti i ricercatori del Cra all’indomani, quando hanno aperto i laboratori. I ladri sono scappati senza dare nell’occhio, riuscendo a portare via solo un centinaio di chili di semi di canapa. Ma si è trattato di un bottino molto magro, i semi erano infatti di varietà legali certificate ad uso industriale, dal valore di poche decine di euro.