Neil Young – Prairie wind
Genere: rock
Chi conosce Neil Young sa bene che, a dispetto delle pose da vecchio cantautore è uno degli artisti più sorprendenti e spiazzanti di tutti i tempi. Durante la lavorazione di questo disco c’è stato un aneurisma che ha fatto temere il peggio ed il fatto che la lavorazione sia stata così travagliata non lasciava presagire troppe cose buone. E invece eccoci a commentare un capolavoro di una bellezza assoluta, suonato insieme ad alcuni tra i più grandi musicisti country senza per questo lasciarsi catalogare in un genere.
A ballate scarne e struggenti (This old guitar) si accompagnano arrangiamenti con fiati (Far from home) ed omaggi ad Elvis (He was the king). Si passa dal rock scanzonato, al monito ambientalista, dalle dichiarazioni di poetica (The painter,This old guitar) alle domande sul senso della vita e della memoria (la meravigliosa sinfonia di It’s a dream, Falling off the face of the Earth) e semplici e commoventi messaggi d’amore (Here for you), per chiudere con un coro quasi da chiesa per immaginare un dialogo con Dio (When God made me).
Su tutto questo la disarmante semplicità e spontaneità di un artista che è forse l’unico che può permettersi di essere sempre credibile in una tale ricchezza di contenuti. Una lezione di musica e di vita che, se potessimo, vi obbligheremmo ad acquistare. Info su www.neilyoung.com
a cura di Emiliano Duroni