Neal Cassady: l’eroe della beat generation
C’è un libro che molti di noi avranno senz’altro letto, un libro che continua a viaggiare attraverso gli anni e che ha lasciato un segno nei cuori di tantissimi sognatori e viaggiatori, il libro in questione è “Sulla strada” di Jack Kerouac. Chi come me si è appassionato a questa lettura non può aver dimenticato Dean Moriartry, personaggio chiave di tutta la narrazione. La biografia di questo numero parla proprio di Dean, che altri non è se non lo pseudonimo di Neal Cassady, l’uomo che pur non avendo lasciato grandi esempi scritti della Beat Generation l’ha rappresentata in tutta la sua compiutezza, incarnandola nella sua stessa persona.
Nato a Salt Lake City, nello Utah, il giovanissimo Neal è da subito immerso in una situazione famigliare difficile, il padre è un accanito bevitore e dopo la scomparsa della madre egli deve sopportarne da solo le naturali conseguenze, crescendo in un ambiente di strada, tra truffatori ed imbroglioni. Nel 1940, appena quattordicenne, Neal viene arrestato dopo essersi schiantato con un’automobile rubata, ed è sempre per furto d’auto che verrà arrestato l’anno seguente. La prigione rimane sempre in agguato per il giovane che vi si ritroverà nuovamente nel 1944 con l’accusa di ricettazione, stavolta condannato ad un’anno intero. Forse per voler cambiare le cose appena uscito nel 1945 decide di trasferirsi nella grande New York City, città ricca di opportunità. E’ proprio nella metropoli, alla Columbia University (dove seguiva i corsi in maniera del tutto “autonoma”), che conosce il giovane Jack Kerouac con il quale stringe una forte amicizia ed inizia a frequentare le cerchie di personaggi eccentrici e di artisti che saranno poi cardine della nuova cultura americana. E’ in questo periodo tra l’altro che nasce la sua relazione con il celebre poeta Allen Ginsberg, una relazione che tra alti e bassi durerà per i molti anni a venire, sebbene Neal dopo un breve matrimonio fallito nel 1948 sposi Carolyn Robinson, finendo per andare a vivere con lei e i tre figli a Monte Sereno, in California, dove lavora per le ferrovie della Southern Pacific e riceve le visite di Ginsberg e Kerouac.
La situazione di relativa stabilità che il giovane Neal ha costruito intorno a sè si chiude definitivamente nel 1960, anche in conseguenza dell’arresto avvenuto nel 1958 a causa di un po’ di erba…Dopo il divorzio Neal va a convivere con Allen a San Francisco, qui nel 1962 conosce lo scrittore Ken Kasey e dà il via ad una collaborazione con i Merry Pranksters, un gruppo orbitante intorno alla figura di Kasey, a casa del quale vivono in maniera comunitaria promuovendo l’uso di droghe (celebre l’iniziativa del Magic Bus, uno scuolabus coloratissimo a bordo del quale la compagnia attraversa l’America diffondendo la cultura psichedelica, al volante naturalmente Neal Cassady!). La sua vita in questi anni è estremamente mutevole e nomade, si sposta moltissimo da solo o con alcuni dei Prankster, tra loro sarà George Walker ad accompagnarlo nel 1967 in un viaggio in Messico, a Puerto Vallara, dove resteranno per alcuni mesi.
Il 1968 è l’ultimo anno di vita di Neal ed egli lo trascorre spostandosi sempre di più, da Denver a New York da San Francisco fino all’Oregon e poi di nuovo in Messico, l’ultima tappa tra le tante sarà San Miguel de Allende, dove la notte del 3 febbraio Neal si trova in occasione di una festa di matrimonio, non beve molto, non era poi un gran bevitore, ma sembra abbia preso alcune dosi di barbiturici, sta di fatto che Neal abbandonata la festa si mette a camminare lungo i binari della linea ferroviaria, la pioggia battente lo sorprende in maglietta a mezze maniche, il freddo è intenso e la mattina dopo il suo corpo viene trovato riverso lungo i binari, ormai caduto in coma, poche ore dopo si spegnerà a soli trentasei anni nonostante il trasporto in ospedale. A piangerlo saranno in molte tra le più grandi menti di questo secolo.
Di lui restano le leggende, come quella sulla sua incredibile abilità al volante (in fondo le macchine sono sempre state una delle sue più grandi passioni ed egli vi si dedicava con tutto l’amore possibile), e restano soprattutto le numerosissime lettere dalle quali si capisce bene come lo stile di scrittura di Kerouac gli sia largamente debitore. L’unica opera vera e propria di Cassady è un romanzo incompiuto del quale ha potuto scrivere solamente il prologo e tre capitoli, intitolato “The First Third”, il primo terzo della sua vita, l’opera avrebbe dovuto compiersi con la narrazione della seconda e della terza parte (le avventure con Jack, Allen e gli altri, e da ultimo quelle con i Prankster). Ma se volete scoprire di più di questo miracolo vivente che dev’essere stato Neal Cassady non avete che da aprire uno dei moltissimi libri di Kerouac e non solo, le sue apparizioni si ritrovano infatti anche in Bukowski, Ginsberg, Borroughs, Tom Wolfe, Ken Kasey, H.S. Thompson, ed altri ancora, a dimostrazione che senza di lui, forse, non ci sarebbe stata nemmeno la Beat Generation come la conosciamo noi, né ci sarebbe stata la rivoluzione psichedelica di S.Francisco.
a cura di Luca