Natale: la cannabis nei rituali pagani
Prima di essere incentrato sulla nascita di Gesù, il Natale, era la celebrazione del solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno, che cade tra il 21 e il 22 dicembre. Mentre le credenze sono cambiate nel corso dei secoli, le piante continuano a svolgere un ruolo centrale nel periodo natalizio: sempreverdi, agrifoglio, vischio, cannella, chiodi di garofano, arance, noci e persino cannabis sono tutti riporti di antiche tradizioni. Ecco alcuni modi in cui la cannabis ha portato buone vibrazioni e allegria festosa nei giorni più bui dell’anno.
Incenso magico
Christian Rästch in “Pagan Christmas” racconta delle dodici “notti crude” quando il dio precristiano Wotan (Odino o Wodan) e il suo esercito selvaggio galopparono nel cielo combattendo una battaglia tra luce e oscurità, nota anche come Caccia Selvaggia. Così per calmare gli dei e scongiurare il male prima di coricarsi, pagani e primi cristiani usavano imbrattare le loro case e le stalle con nove erbe tra cui ginepro, resine sempreverdi, cardo mariano, artemisia e cannabis.
Tutt’oggi nelle chiese cristiane continuano a bruciare incenso ricco di terpeni alla vigilia di Natale, e alcuni ipotizzano che la caccia selvaggia sia la storia di Babbo Natale e le sue renne che volano nel cielo.
La pipa dei sogni
“Una pipa che teneva stretto tra i denti / E il fumo gli circondava la testa come una ghirlanda “, a scriverlo è Clement Clarke Moore nella sua poesia del 1823, “A Visit from St. Nicholas“.
L’immagine di Babbo Natale che fuma la pipa ricorda un’epoca passata, fumosa, ma non solo di tabacco, bensì di una miscela pungente di erbe di bosco e di prato fumate a Natale che spesso, secondo Rästch, conteneva cannabis. Sempre in “Pagan Christmas”, ha scritto che i tedeschi aveva inventato una parola speciale, “knastert”, per indicare il mix dei semi di cannabis utilizzato per il rituale natalizio.
Rästch ipotizza che lo spirito di montagna pagano che fuma la pipa fosse un precursore del benevolo San Nicola, che in seguito diede origine al punitivo Ru-klaus (“Rough Nicholas”) e al terrificante Krampus.
Grazie al lavoro creativo dei poeti americani del XIX secolo come Moore, i bambini oggi aspettano con ansia le visite di un allegro Babbo Natale, forse tenuto di buon umore proprio dal contenuto della sua pipa.
La zuppa di semi di cannabis
In “The Great Book of Hemp”, Rowan Robinson scrive di un’antica tradizione della vigilia di Natale ancora presente in Polonia e Lituania: si tratta di semieniatka, o zuppa di semi di canapa, che viene offerta ai familiari dei defunti che tornano a visitare le loro famiglie durante le vacanze.
Robinson ipotizza che l’usanza risalga all‘antica cultura scita in cui la cannabis era inestricabilmente legata ai rituali che circondavano la morte e i funerali.