MYHIPHOP.IT – HIP HOP KEMP SPECIAL SERIES: Mos Def – The Main Artist
Manca poco e sarà conto alla rovescia per l’Hip Hop Kemp 2012. All’evento dell’anno in terra europea mancano due settimane e già aumenta l’impazienza di vedere sui palchi di Hradec Kralove i più importanti e variegati artisti della scena rap mondiale. Come sottolineava lo scorso special sulla manifestazione ci sarà anche una buona fetta di rappresentanza de La grande contaminazione del rap, dai Dope D.O.D. ai Foreign Beggars, dunque dalla dubstep all’elettronica e così via. Significa andare al passo coi tempi, certo: lo sanno bene gli organizzatori. Poi apri la line-up e ti ritrovi, tra i nomi in primo piano, Mos Def e Madlib, Elzhi e Dilated Peoples, passando per Diamond D. Insomma, il classic rap non è scomparso tra le fila del Kemp e viene ad essere rappresentato da protagonisti in auge, più o meno tutti, dai 90’s.
Ebbene sì: il main artist dell’Hip Hop Kemp 2012 sarà Mos Def, quasi quarantenne rapper che incarna alla perfezione lo spirito originario, mai sceso a compromessi. Un artista che ha saputo sempre coniugare grande flow a contenuti mai banali, venendo fuori dalla golden age assieme a calibri come Pharoahe Monch e Talib Kweli, uniti sotto il nome della storica Rawkus Records. Con questi due rapper ha sempre condiviso la predilezione al boom bap e all’hip hop più black, che lungo le sue pubblicazioni si è anche intriso di soul, jazz e r’n’b (come dimenticare, ad esempio, la bellissima “Creole”, dove performa sul sinuoso tappeto di Charlie Hunter). L’appartenenza alla Native Tongues, il collettivo nato tra gli 80’s e i 90’s negli States, figlio dei precetti della Zulu Nation e di una visione positiva, afrocentrica e conscious della musica, ne ha poi influenzato liriche e spirito. Queste percezioni sono state poi tradotte in un capolavoro del rap mondiale, quel “Black Star” messo in piedi con Talib Kweli, nel lontano 1998: un disco ai limiti della perfezione, forse la migliore prova di un duo rap su disco, un grande saggio di complementarità e simbiosi sulle musiche di Hi-Tek, in particolare.
L’anno seguente vedrà il primo disco solista di Dante Smith aka Mos Def, “Black on Both Sides”, largamente apprezzato e capace di confermare, solo 365 giorni dopo, le indiscutibili capacità di scrittura e di performance dell’allora 26enne di Brooklyn. “Ms. Fat Booty” è uno dei singoli più conosciuti del rap mondiale e assieme a “Mathematics” sono i brani che danno un seguito a capolavori come “Definition” e “Respiration” tratti da Black Star. Da allora in poi altri lavori in solitaria: il riscontro di critica e pubblico è stato sempre positivo, ma spesso si è avuta la sensazione che mancasse la scintilla, quel quid in più da far urlare al capolavoro… magari tornerà col nuovo capitolo della saga Black Star, che dopo qualche live assieme, sembra promettano di tornare con un nuovo disco.
Nel frattempo, Mos Def, che ha aggiunto Yasiin Bey ai suoi innumerevoli alter-ego, ha firmato per la label GOOD Music di Kanye West nel 2010 e ha sempre più affinato nel tempo il suo talento recitativo: è stato attore in “Monster’s Ball” e “The Italian Job”, tra gli altri, e nelle serie Tv di successo “Dexter” e “House”. Probabilmente è il rapper che si sia cimentato con maggiore successo nella recitazione, diventando dunque artista a tutto tondo. Certo, un suo disco manca da 4 anni ormai, ma al Kemp hanno deciso di affidargli le chiavi del palco principale per il suo carisma, l’esperienza, la capacità di assalire il microfono e di architettare un live di grande valore. Tutto ciò che fa di lui un grandissimo mc, tra i più forti che il genere ricordi. Chi lo ha visto dal vivo consiglia vivamente il suo live: un’occasione in più per timbrare il biglietto di Hradec Kralove dal 16 al 18 agosto prossimi… stay tuned!
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Nicola Pirozzi