Multe alle aziende tedesche che violano i diritti umani e ambientali
Il governo tedesco ha approvato una legge che obbliga le imprese tedesche ad accertarsi che l’intera catena di approvvigionamento rispetti una serie di criteri: niente lavoro minorile, né sfruttamento o discriminazione. Non solo pieno rispetto dei diritti del lavoro ma anche assenza di danni all’ambiente derivante dalle attività dei fornitori, esteri e non, lungo l’intera filiera.
Il Supply Chain Act, che si appresta ora ad affrontare un percorso parlamentare accelerato, impone regole rigorose che costringerebbero le grandi aziende a pagare multe fino al 2% del loro fatturato globale annuale.
Il disegno di legge, che nell’iter parlamentare potrebbe comunque subire modifiche, dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2023, per dare il tempo ad aziende e importatori di adeguarsi alle nuove regole. La legge ha il merito di aprire il dibattito su un “Made in” che non sia solo sinonimo di qualità e affidabile (vale per la Germania come per l’Italia) ma che possa anche garantire il rispetto di una serie di diritti ambientali e sociali.