Morte in carcere di Aldo Bianzino, la (in)giustizia archivia il caso
E’ stata archiviata dal gip del tribunale di Perugia l’inchiesta per omicidio a carico di ignoti per la morte in carcere di Aldo Bianzino; il falegname che era stato arrestato pochi giorni prima per la coltivazione di alcune piante di cannabis.
Secondo il giudice, il decesso avvenne per un aneurisma cerebrale. A riportare la notizia è il Corriere dell’Umbria. Il giudice ha accolto la seconda richiesta di archiviazione del fascicolo avanzata dal pm Giuseppe Petrazzini, a entrambe le quali si erano opposti i familiari di Bianzino.
In base agli accertamenti svolti dai consulenti della procura, il giudice ha però ritenuto che la lesione riscontrata al fegato del falegname sia legata alle manovre di rianimazione dopo l’aneurisma. Ha quindi disposto l’archiviazione del fascicolo.
Dichiarazione di Emma Bonino, Marco Pannella e Rita Bernardini: “Con l’archiviazione dell’inchiesta, da parte del Tribunale di Perugia, del caso di Aldo Bianzino, morto in circostanze misteriose nel carcere di Perugia la notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007 dopo 36 ore dal suo arresto, sarà praticamente impossibile fare luce su una vicenda dai molti lati oscuri. A cominciare dagli esiti discordanti delle due autopsie che furono fatte immediatamente dopo il decesso: infatti il primo esame escluse patologie cardiache pregresse e mise invece in evidenza lesioni agli organi interni, presenza di sangue nell’addome e pelvi, lacerazione epatica, lesioni all’encefalo, a fronte di un aspetto esterno indenne da segni di traumi; un secondo esame autoptico, del novembre 2007, accreditò la tesi della rottura di un aneurisma cerebrale. Furono sempre riscontrate lesioni epatiche e la presenza di sangue nell’addome. Pur accettando l’ipotesi del medico legale, si affermò che l’emorragia cerebrale potesse essere stata causata da un forte stress di tipo fisico con improvviso rialzo della pressione.
Le conseguenze di questo decesso in carcere sono state per la famiglia di Aldo Bianzino: Il figlio Rudra, minorenne è rimasto solo con lo zio Ernesto e si trova ora senza i genitori. Ci sorprende questa decisione del Tribunale di Perugia, cercheremo di capire cosa ha spinto i magistrati a quest’archiviazione che era già stata proposta in altre due occasioni. Saremo al fianco di Rudra Bianzino che al nostro ultimo Congresso ci chiese di aiutarlo nella ricerca della verità di quanto accaduto a suo padre Aldo”.
fonte: Notiziario Aduc