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Caccia al miglior fenotipo

Alcuni semplici consigli per selezionare il miglior fenotipo di cannabis, che rispecchi le esigenze e i gusti del coltivatore

Piccole piantine di cannabis

Uno dei primi passi per coltivare cannabis a un livello più avanzato è quello che prevede il passaggio dal germinare ogni volta semi diversi da far fiorire al coltivare invece talee ottenute da genetiche selezionate.

Coltivando solo i fenotipi migliori si otterranno ovviamente raccolti migliori e omogenei, e conoscendo già le caratteristiche e le necessità delle talee si ha la possibilità di adattare l’ambiente e la dieta delle piante al fenotipo scelto.

Ogni seme è un fenotipo diverso, cioè avrà caratteristiche genetiche diverse e quindi potrà avere struttura, salute, aspetto e profilo terpenico diversi.

Fare selezione vuol dire trovare, tra i vari fenotipi che si manifestano, quello con le caratteristiche migliori in assoluto tra tutti, che diventerà la nostra pianta madre.

Una pianta madre è una pianta selezionata da cui ricavare le talee, che viene mantenuta in perenne stato vegetativo, in perfetta salute e in un ambiente separato dal resto della coltivazione.

Da una pianta madre debole o malata verranno cloni deboli e malati.

Per fare una corretta selezione serve molto spazio, ad esempio i grower professionisti mettono a germinare centinaia e centinaia di semi dello stesso genotipo, ma è possibile fare delle piccole selezioni anche con poche risorse e meno semi, se si possiedono le basi per procedere.

Conoscere le tecniche per fare le talee è indispensabile per la selezione, quindi non bisogna cimentarsi in esperimenti al buio senza avere prima gli strumenti necessari.

La scelta dei semi è altrettanto importante. Si possono ottenere piante madri sia da semi regolari che da semi femminizzati, anche se i primi daranno piante più forti e durature.

Già dalle prime mosse, dalla germinazione dei semi, inizia la vera e propria selezione: non tutti i semi germinano con la stessa velocità e non tutti i germogli avranno lo stesso vigore.

Una volta germogliate, si osserva lo sviluppo della pianta per eliminare quelle che manifestano difficoltà nel crescere e appaiono deboli e malandate.

Se i semi sono regolari toccherà aspettare per separare le femmine e aguzzare la vista al massimo per non tralasciare neanche un maschio o un ermafrodita da eliminare. Altra base imprescindibile per poter fare selezione è dunque saper distinguere una pianta maschio da una pianta femmina o ermafrodita.

Quando sono state eliminate le piante deboli e gli eventuali maschi, si procede facendo le prime talee. Si procede clonando intanto tutte le piante rimaste, prima di metterle in fioritura, così da avere una copia già pronta di ogni possibile fenotipo da tenere.

Come si individua il fenotipo migliore tra tanti?

Alle prime esperienze è consigliato comprare semi di genetiche di cui si conoscono i tratti distintivi, per imparare a riconoscerli durante la selezione.

Si cerca sicuramente il fenotipo che presenta il miglior stato di salute, più resistente alle malattie e ai parassiti, con i fiori più belli e con un bag appeal più vicino alla genetica che abbiamo scelto, nonché con la maggiore quantità di resina e con un profilo terpenico che ricordi l’originale.

Individuato il o i fenotipi da salvare si eliminano tutti gli altri, e si posizionano in fase vegetativa quelle che diventeranno le nuove madri che per anni, se mantenute in ottimo stato, forniranno le talee necessarie.

L’incrocio tra due piante di sesso opposto genera semi che possono sviluppare caratteristiche più simili alla madre o più al padre, proprio come gli esseri umani. La bravura nel selezionare sta nel saper riconoscere tali “somiglianze” e saper valutare quali meritano di essere preservate nella costante ricerca del fenotipo perfetto.

di Hilde Cinnamon
Grower residente a Barcellona. Ha un cultivo, un’associazione cannabica e una selezione di genetiche più che rispettabile. Instagram: @hilde.cinnamon



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