Un recente studio pubblicato sull’International Journal of Biological Macromolecules ha mostrato che è possibile, senza passaggi particolarmente delicati o costosi, trasformare estratti di microalghe (spirulina) e alghe, in fonte di nutrienti pregiati.
Alcune infatti hanno una concentrazione di proteine paragonabile o talvolta superiore a quella della carne, altre invece contengono pigmenti, fibre, o grandi quantità di zuccheri, con molte possibili applicazioni industriali.
A quanto pare, quindi, come confermato dalla continua crescita degli stabilimenti di produzione, l’alimentazione del futuro passerà anche dalle microalghe, microrganismi unicellulari tanto più preziosi perché capaci di inglobare grandi quantità di CO2, necessaria per la loro crescita, e di rilasciare ossigeno.
