HipHop skillz

MEZZOSANGUE – "Soul of a Supertramp" (recensione)

mezzosangue facciaA volte conta solo sapere che viaggi
a loro importa solo sapere che piaci
avanti fra le serpi, le trappole, i miraggi
la destinazione e le tracce che lasci
capita che inciampi sopra i passi loro
ogni volta ti ripeti ”Stringerò più i lacci”
loro che hanno messo tutto sotto l’oro
tutto tranne me,questa è Soul of a Supertramp.

Ce lo stavamo facendo scappare. Abbiamo rischiato di sentirlo sfuggire come sabbia tra le dita, come vento caldo tra le spighe in un tramonto d’agosto. Dopo le complicazioni legate ai diritti della strumentale di “De Anima”, all’ignoranza diffusa di chi non ha saputo interpretare correttamente la metafora di “Circus” e altri problemi interni di gestione, l’avvicinarsi del 23 settembre sembrava portare con sé un certo timore. “Non ho ancora deciso cosa farò di questo disco e se uscirà o meno”, post glaciale. Mezzo, cazzo fai? Mezzo ripensaci dai, che un disco come il tuo non ci ricapita più tra le mani. Così è stato per fortuna. Termine del countdown spostato al 23 gennaio e che ce frega se aspettiamo ancora, free-download (altra grande scelta) e tanti saluti: “Soul of a Supertramp” è realtà.

Musica Cicatrene” è stato un fulmine a ciel sereno, amore al primo ascolto di un rap di denuncia dalle manate grandi così, lontanissimo dai canoni standard del commerciale impoverito – soprattutto a livello di tematiche. Il MezzoSangue di “Soul of a Supertramp” però, non è più quello del mixtape. E’ dieci volte meglio e dieci volte più potente.

“L’esperienza è come argilla, passano anche i guai
quello che resta ce l’hai nelle mani, poi conta che forma gli dai”

Zero cliché e nessuna sensazione da “già sentito”. Mezzo sta nudo di fronte ai suoi perché e nuota controcorrente nel mare dove tutti spaccano e nessuno costruisce. Con una delivery infinita Mezzo ci regala un disco che è una lettura del mondo dal peso e dalla profondità di un artista nella sua fase assoluta, non di un classe ’91. L’anima avventurosa di un vagabondo con l’attitudine di Supertramp, l’esperienza di chi ha conosciuto il mondo e ha le palle di cambiare, contro conformismo e tradizionalismo, contro le sicurezze che ci spacciano per raggiungere la pace interiore. C’è chi (siamo seri?) lo accusa di avere un flow monotono, ma obiettivamente cosa ci importa se manca l’overbeat o il tecnicismo elevato quando abbiamo tra le mani un’opera che per contenuti e livelli di scrittura potrebbe essere un trattato di filosofia moderna? Che poi, assaporando la velocità delle immagini di pezzi come “Out of My Mind” o “Touchè” la monotonia proprio è l’ultimo dei pensieri. 

Siamo rumore in cerca di un silenzio eterno,
se vuoi chiamarlo Dio per me è lo stesso ma
attento a non confondere fra paradiso e inferno, credo e senso,
ho incontrato il diavolo una volta e puzzava d’incenso.

Timbro vibrante, sempre strangolato dalla rabbia e dal cuore in gola che rievoca tanto le ombre di Orwell in “Circus” tra animali, politica, corruzione e società quanto i fiori del male di Baudelaire in “Ectoplasmi”. La lucidità di “Senza Dio Né Stato” – che per gli irriducibili contiene la gran chicca di un campione vocale di Lou X – è quella degli anni d’oro impregnati di vero senso, prima che il dialogo aristotelico interiore di “De Anima”, gli affanni di “Nichilismo” e la massima poesia raggiungibile in un minuto e 50 di “Verità” chiudano impennando violentemente un disco impressionante, clamoroso. La sensazione è quella di non averne mai abbastanza. La fine di “Soul of a Supertramp” è solo un nuovo inizio, perché dopo ogni ascolto gli occhi si aprono sempre più verso nuovi lidi d’interpretazione. Emozionante e intenso, non conosce pause. Endurance e valetudo di un MezzoSangue che fa quel cazzo che vuole in un limbo tra anarchia e botte hardcore.

“Soul of a Supertramp” è finalmente il ritorno del rap che scava nell’essenza dell’Hip Hop e non vuole farsi sfruttare come quel mero strumento “che viene soldi in faccia” a chi lo usa. Parlano strofe, basi e rime che per completezza e bellezza creano un ossimoro solidissimo con l’ego di un rapper umile e straordinariamente pesato. Metterci il cuore a volte può essere una condanna, ma MezzoSangue dimostra a spada tratta che ne vale la pena. “Soul of a Supertramp” ha un cuore che pulsa fortissimo e noi non possiamo fare altro che ascoltare, riascoltare e ringraziare.

________________________________________________________________________________________
Mattia Polimeni 

 



grafica pubblicitaria sponsor canapashop

SOSTIENI LA NOSTRA INDIPENDENZA GIORNALISTICA
Onestà intellettuale e indipendenza sono da sempre i punti chiave che caratterizzano il nostro modo di fare informazione (o spesso, contro-informazione). In un'epoca in cui i mass media sono spesso zerbini e megafoni di multinazionali e partiti politici, noi andiamo controcorrente, raccontando in maniera diretta, senza filtri né censure, il mondo che viviamo. Abbiamo sempre evitato titoli clickbait e sensazionalistici, così come la strumentalizzazione delle notizie. Viceversa, in questi anni abbiamo smontato decine di bufale e fake-news contro la cannabis, diffuse da tutti i principali quotidiani e siti web nazionali. Promuoviamo stili di vita sani ed eco-sostenibili, così come la salvaguardia dell'ambiente e di tutte le creature che lo popolano (e non solo a parole: la nostra rivista è stampata su una speciale carta ecologica grazie alla quale risparmiamo preziose risorse naturali). ORA ABBIAMO BISOGNO DI TE, per continuare a svolgere il nostro lavoro con serietà ed autonomia: ogni notizia che pubblichiamo è verificata con attenzione, ogni articolo di approfondimento, è scritto con cura e passione. Questo vogliamo continuare a fare, per offrirti sempre contenuti validi e punti di vista alternativi al pensiero unico che il sistema cerca di imporre. Ogni contributo, anche il più piccolo, per noi è prezioso. Grazie e buona lettura. CONTRIBUISCI.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio