Le metanfetamine cambiano rotta, viaggiano dall’Europa al Sudamerica
Sequestrato in Uruguay un carico da 50 kg di metanfetamine partite dal Belgio: c'è un nuovo accordo tra cartelli di narcotraffico
Lo scorso 5 agosto le autorità hanno sequestrato quasi 50 chili di metanfetamine al porto uruguaiano di Montevideo. Il crystal meth, nascosto in un’auto caricata sulla nave da carico Grande Francia, è partito dal porto belga di Anversa ed era diretto in Paraguay: la rotta opposta a quella che questo tipo di droga compie di solito, che parte dal Sudamerica per arrivare in Europa. In questo caso, il carico sarebbe poi stato distribuito nei mercati del Brasile e dell’Argentina.
Insightcrime, sito di giornalismo investigativo specializzato nella criminalità organizzata sudamericana, sostiene che il sequestro di Montevideo conferma una tendenza nello spaccio di metanfetamine: fino a un anno e mezzo fa il viaggio di queste sostanza avveniva in una sola direzione, e arrivava in particolare ad Anversa, Rotterdam e Gioia Tauro. La produzione veniva gestita principalmente dal cartello messicano di Sinaloa, tra i più potenti al mondo.
METANFETAMINE MADE IN EUROPE
Questo sequestro non è il primo degli ultimi mesi: a metà giugno ce n’erano stati due in Cile, dove erano state scoperte 475 mila compresse di MDMA in navi che provenivano dai Paesi Bassi e dal Belgio e dai porti di Rotterdam, Zeebrugge e Anversa, per un valore di quasi 17 milioni di dollari. Ed era successo anche prima all’aeroporto di Santiago, con carico proveniente dai Paesi Bassi, e ancora all’aeroporto internazionale di Guarulhos, in Brasile.
Se finora le esportazioni europee erano destinate al mercato interno e all’Asia Orientale, ora sembra che la produzione europea di droghe sintetiche abbia fatto un balzo in avanti per capacità produttiva. Nella classifica dei sequestri avvenuti in tutto il mondo per quanto riguarda le metanfetamine, al primo posto rimane il Messico ma al secondo ci sono i Paesi Bassi. Quest’anno l’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction ha effettuato uno studio sulle acque reflue europee, scoprendo che il maggior consumo di metanfetamine e droghe sintetiche avviene nelle città del Nord Europa, in Belgio, nei Paesi Bassi, nella Repubblica Ceca e in Germania.
NARCOGUERRA SUDAMERICANA
In Messico il cartello di Sinaloa non sta passando un momento semplice: negli ultimi due anni sono stati scoperti 54 laboratori clandestini. Dopo l’arresto di una delle sue figure simbolo, Joaquín “el Chapo” Guzmán, il cartello ha iniziato una lotta senza quartiere con il governo messicano e anche una vera e propria guerra contro i rivali del cartello di Jalisco e Los Zetas, un altro gruppo di narcotrafficanti composto da paramilitari.
Di sicuro, le metanfetamine che viaggiano dall’Europa sono più costose di quelle che effettuano la rotta opposta: secondo l’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, un chilo di metanfetamine europee venduto all’ingrosso costa circa 8 mila dollari, senza dimenticare i costi di trasporto. In realtà, tra narcotrafficanti europei e messicani c’è un accordo: le metanfetamine prodotte in Belgio e Paesi Bassi vengono pagate con cocaina che viaggia in direzione opposta.