Messico: la prima licenza per coltivare cannabis
Il governo messicano ha rilasciato la prima autorizzazione commerciale per la coltivazione di cannabis con THC fino all'1%
In Messico l’agenzia nazionale per la regolamentazione della salute ha rilasciato la prima autorizzazione commerciale per la coltivazione, raccolta e vendita di cannabis, comprese importazione ed esportazione.
MESSICO: PRIMA LICENZA COMMERCIALE PER PRODURRE E VENDERE CANNABIS
L’azienda in questione è Xebra Brands che con la sua sussidiaria Xebra Mexico aveva vinto alla fine del 2021 una causa davanti alla Corte Suprema del Paese con una sentenza che dichiarava che tutte le leggi che vietano la coltivazione di cannabis con un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) inferiore all’1 % fossero incostituzionali. Mancavano solo le autorizzazioni formali, che sono arrivate in questi giorni.
In un comunicato stampa il CEO di Xebra Brands Jay Garnett ha dichiarato che la licenza “rappresenta un momento importante per la cannabis a livello globale, con la prima concessione in assoluto per la coltivazione, la raccolta, la lavorazione e le attività commerciali a un’entità aziendale in Messico”.
Le autorizzazioni ricevute da Xebra includono condizioni standard riguardanti i protocolli di sicurezza, i processi di fito-sanificazione, le procedure di gestione dei parassiti e le consuete disposizioni in materia di ispezioni e relazioni, ha dichiarato la società. Le autorizzazioni sono soggette al soddisfacimento da parte di Xebra delle condizioni standard del settore e inizialmente consentono la commercializzazione di prodotti che contengono meno dell’1% di THC.
CANNABIS IN MESSICO: IL COMPLESSO ITER GIUDIZIARIO
In realtà la stessa Corte Suprema si era già espressa a metà del 2021, dichiarando l’illegittimità costituzionale del divieto di coltivazione di cannabis, stabilendo che gli adulti potessero richiedere un permesso per coltivare e raccogliere piccole quantità di cannabis sempre per uso privato alla Commissione Federale per la Protezione contro i Rischi sanitari (COFEPRIS), e cioè l’agenzia sanitaria nazionale del Messico.
Le sentenze fanno parte di un complesso percorso giudiziario: era il 2018 quando la Corte Suprema messicana dichiarò per la quinta volta come incostituzionale il divieto al consumo e alla coltivazione di cannabis, obbligando di fatto la politica a normare la situazione, legalizzandola. Dopo diversi tentativi, intoppi e ripartenza, il processo era arrivato alla legalizzazione alla Camera sempre nel 2021, arenandosi però prima dell’approvazione definitiva in Senato.