Messico: legalizzazione della cannabis rinviata di altri 4 mesi
Ancora un rinvio per la legalizzazione della cannabis in Messico. La Corte Suprema del paese ha infatti accolto la richiesta governativa di estendere il periodo per la discussione e l’approvazione della legge, conferendo altri quattro mesi di tempo. Il rinvio, accettato constatando come l’emergenza creata dal Covid-19 abbia rallentato l’attività legislativa, concede tempo al Parlamento fino al prossimo 30 aprile.
Il disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis era stato approvato dal Senato lo scorso novembre, ma alla Camera – dove la legge andava confermata – la discussione si è arenata anche a causa delle critiche di molti attivisti, i quali hanno sottolineato come il disegno di legge favorisse le grandi società rispetto alle piccole imprese e a quelle a carattere familiare e non contenesse misure decisive per il contrasto del mercato illegale gestito dai cartelli del narcotraffico. Inoltre, altro aspetto criticato, il disegno di legge criminalizza ancora il possesso di oltre 200 grammi di cannabis e prevede multe per il trasporto di quantità superiori a 28 grammi.
“Non ci sono le condizioni perché se ne discuta in tre o quattro giorni – ha dichiarato il coordinatore del PRI (membro del governo) – l’obiettivo è ottenere una buona legge, non approvare velocemente. Il disegno di legge che stiamo discutendo richiede, necessita di un intervento importante”.
Criticando il testo, l’attivista e avvocato Julio Salazar aveva detto: “La legge ha preso le parti peggiori di tutti i diversi modelli. Hanno preso il registro dei consumatori dall’Uruguay che è eccessivo. Hanno incluso il requisito di tracciabilità degli Stati Uniti, che qui non ha senso. E hanno dimenticato strategie per aiutare le comunità indigene o quelle più colpite dalla guerra alla droga “.
Il processo di legalizzazione della cannabis in Messico è cominciato su iniziativa della Corte Suprema, che con una sentenza ha imposto al governo di approvare una nuova legge sulle droghe che superi il proibizionismo, consentendo ai cittadini il consumo di cannabis in modo legale.