Cannabis in America Latina: un mercato da 12 miliardi di dollari entro il 2028
Negli ultimi 2 anni l’industria della cannabis latinoamericana è emersa dalle ombre per attirare l’attenzione della comunità internazionale. “Mentre i loro rumorosi vicini del nord hanno attirato gran parte dell’attenzione mediatica dei media, l’America Latina può vantare il primo paese al mondo, l’Uruguay, ad aver legalizzato ufficialmente sia la cannabis medica che quella ricreativa. Da quando l’allora presidente, Jose Mujica, ha firmato la legge 19.172 nel dicembre 2013, oltre dieci paesi della regione hanno legalizzato la cannabis medica, con tre ulteriori depenalizzazioni dell’uso di importi personali”.
Inizia così l’introduzione del report di Prohibition Partners, gruppo di analisti inglesi specializzati in cannabis, scritto dal direttore Stephen Murphy. Si tratta di un documento di 69 pagine ricco di dati ed infografiche in cui si analizza la situaizone attuale per quanto riguarda i mercati della cannabis medica, ricreativa ed industriale, con le previsioni di crescita e l’analisi della situazione paese per paese.
I punti di forza di questo mercato emergente secondo Prohibition Partners sono i prezzi bassi del prodotto finale, l’autocoltivazione, il clima e la predominanza di cannabis ad alto valore di CBD. Sul prezzo, totalmente diverso da America del Nord ed Europa, per le varietà più economiche si attesta intorno ai 50 centesimi di dollaro al grammo, con l’aspettativa che cresca parallelamente al mercato. L’autocoltivazione invece è uno dei punti di forza in Sud America con paesi come Cile ed Uruguay che la permettono anche in forma associata. Inoltre sono presenti terreni a buon mercato e climi favorevoli per i coltivatori, offrendo almeno due raccolti l’anno con le coltivaizoni outdoor che diventano sempre più popolari, con forti risparmi sulle costose infrastrutture indoor.
L’industria della cannabis dell’America Latina si sta sviluppando a un ritmo rapido, affermandosi come una regione chiave nel mercato globale della cannabis. Secondo le proiezioni dei dati e dei consumi attuali, il mercato dovrebbe superare i 12 miliardi di dollari entro il 2028 nei diversi settori, offrendo un serio potenziale di crescita a società e investitori globali di cannabis.
La percezione pubblica positiva della centrale e gli sforzi radicali di paesi pionieristici come l’Uruguay e la Colombia hanno incoraggiato un’ondata di cambiamenti politici nella regione, aprendo il mercato a imprenditori, investitori e marchi internazionali. Da un punto di vista politico, l’Uruguay ha sfidato la percezione globale della cannabis, diventando il primo paese al mondo a legalizzare completamente la cannabis per scopi medici e ricreativi nel 2013. Commercialmente, la Colombia è diventata leader mondiale nella coltivazione della cannabis, rivendicando il 44% della quota totale di esportazione di cannabis secondo la Convenzione Unica sugli stupefacenti dell’ONU del 1961.
Mentre i paesi all’avanguardia hanno catturato la maggior parte delle luci della ribalta, la regione nel suo complesso ha un potenziale commerciale e politico sostanziale. L’America Latina ha un mercato potenziale di oltre 500 milioni di clienti adulti e 4,3 milioni di pazienti, il che la rende una priorità fondamentale nella strategia globale delle compagnie di cannabis. Le sue esportazioni agricole a basso costo e il crescente sostegno alla legalizzazione della cannabis ricreativa significa che potrebbe svolgere un ruolo chiave nell’industria internazionale della cannabis.
Sebbene l’industria mondiale della cannabis medica sia agli inizi, la cannabis è sempre più incorporata nei sistemi sanitari di diversi paesi dell’America Latina. Il contesto normativo è favorevole alla legislazione pro-cannabis. In Cile, Colombia, Giamaica, Messico e Uruguay, la cannabis è legalizzata o depenalizzata per usi medici, ricreativi e/o industriali. Di conseguenza, l’attività aziendale e l’interesse stanno prendendo ritmo nella regione, in particolare in Argentina, Colombia, Cile e Brasile. Gli impianti di cannabis hanno iniziato ad emergere negli ultimi 24 mesi con particolare attenzione alla coltivazione, produzione e produzione. Sistemi climatici favorevoli, manodopera a basso costo e terreni agricoli disponibili stanno facendo dell’America Latina una delle basi più attraenti per la coltivazione della cannabis a livello mondiale.
L’America Latina è pronta a soddisfare la crescente domanda, ma deve affrontare la concorrenza a livello internazionale. Gli investitori e le compagnie di cannabis in tutto il mondo devono ora esaminare il vero valore della coltivazione. I settori della coltivazione in Germania e in Canada presentano costi elevati e ostacoli significativi. Con lo sviluppo del mercato della coltivazione in America Latina, offre un’alternativa a basso costo per i produttori con licenza che desiderano ridurre i costi. Il valore è abbondante nel mercato, ma la scala delle opportunità di mercato è negata dalla complessità normativa e dalle diverse opportunità commerciali nella regione.