Meno guerre più canapa
Nel mondo, attualmente, ci sono 60 conflitti in corso, per un totale di 534 milizie impegnate, tra cui gruppi di guerriglieri, separatisti, ecc. Avete letto bene, sessanta guerre!
Nessuno ne parla, non fanno più notizia, sono dimenticate da decenni come quelle in Birmania, Colombia e Somalia (che insieme hanno causato ad oggi 1 milione e 300mila vittime). Così come non si parla dei taciti consensi delle grandi potenze (la Russia dietro al regime siriano, gli Stati Uniti nei disastri mediorientali…) o dello stupefacente mercato delle armi (cresciuto del 24% negli ultimi 5 anni a livello internazionale). L’Italia, a riguardo, “vanta” ben 8 produttori fra i primi 100 al mondo, fra i quali Finmeccanica ottava per fatturato (dati 2011; fonte: SIPRI – Stockholm International Peace Research Institute). L’Italia delle armi non ha conosciuto crisi, vendendo armi a chiunque (siamo stati il maggior fornitore europeo di armi a Gheddafi).
E’ ora di finirla. Durante le proteste degli anni ’70 spopolava lo slogan mettete dei fiori nei vostri cannoni. Oggi lo riproponiamo, in chiave diversa però, suggerendo alle grandi potenze che quei fiori possono essere di una pianta che, se utilizzata nel modo giusto, può effettivamente rilanciare l’economia globale senza alcun bisogno di violenza e morti: la nostra tanto amata CANAPA. Ve lo stiamo dicendo da tanti anni…