Meglio Legale: “Portiamo il codice della strada all’Onu”
L'associazione antiproibizionista ha organizzato un panel con esperti internazionali per capire le soluzioni adottate nei Paesi in cui il consumo di cannabis è legale
Il Codice della strada fortemente voluto dal ministro dei Trasporti Salvini, sarà portato all’Onu da Meglio Legale per denunciare tutte le storture messe in atto dalla nuova legge.
Per farlo l’associazione antiproibizionista, che ha ricevuto lo status consultivo presso l’agenzia Onu Unodc – l’ufficio per il controllo degli stupefacenti – ha coinvolto associazioni di livello internazionale.
CANNABIS E CODICE DELLA STRADA
«Siamo partiti da una domanda semplice: come funzionano i codici della strada dei paesi che hanno legalizzato l’uso della cannabis? Che soluzioni hanno trovato per garantire sia la sicurezza stradale sia il diritto delle persone a non essere punite per il semplice fatto di aver consumato ore o giorni prima?», spiegano dall’associazione. «E abbiamo chiamato al tavolo esperti internazionali ed esponenti di grandi organizzazioni: Paul Armentano di NORML (USA), Karen Mamo di Relaf (Malta) e Georg Wurth, Deutsche Hanfverband (Germania)».
Saranno loro, insieme ad Antonella Soldo per Meglio Legale, a discutere delle politiche dei vari Paesi, dopo l’introduzione di Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe e l’intervento di Ligia Parodi di EuroNPUD (il network europeo delle persone che usano stupefacenti) dal titolo: “Droghe, guida e diritti delle persone che usano droghe”.
Nell’abstract del panel viene specificato che: «Quasi tutti i paesi hanno regolamentato la guida sotto l’influenza di sostanze psicoattive, sia legali che illegali. Mentre per l’alcol esiste una lunga tradizione legislativa che prevede sostanzialmente un approccio progressivo – la maggior parte degli stati stabilisce limiti di concentrazione nel corpo oltre i quali vengono applicate sanzioni, comprese quelle penali – per le sostanze sottoposte a controllo internazionale prevale un approccio di tolleranza zero, in cui un test positivo è sufficiente per far scattare le sanzioni. In alcuni paesi, addirittura, il requisito della guida in stato di alterazione è stato eliminato come condizione necessaria per la punizione, rendendo i test positivi, anche quelli rudimentali come i test salivari, sufficienti per l’applicazione di sanzioni».
La cornice sarà quella della 68esima sessione della Commissione stupefacenti dell’Onu, che si terrà a Vienna dal 10 al 14 marzo.
«La settimana prossima sarò a Vienna insieme a Barbara Bonvicini e Raffaella Stacciarini per questo importante appuntamento e per seguire i lavori di una sessione che si preannuncia molto interessante e a cui partecipano i rappresentanti dei governi e delle organizzazioni dei 193 stati membri dell’Onu», sottolinea Antonella Soldo, presidente di Meglio Legale.
UNODC E RIDUZIONE DEL DANNO
Ricordiamo che la sessione precedente ha fatto la storia perché, per la prima volta, il termine “riduzione del danno” è stato inserito in una risoluzione approvata dalla Commissione.
Leonardo Fiorentini aveva commentato così la notizia: «Con un clamoroso voto in plenaria, il primo dopo 50 anni di decisioni prese sempre con il metodo del consenso, la Commission on Narcotic Drugs delle Nazioni Unite di Vienna ha rotto l’ipocrisia che le aveva sempre impedito anche solo di nominare le parole Riduzione del Danno».
Ribadiamo ciò che avevamo scritto allora: sono poche parole che però, messe nere su bianco, rendono più vicina la fine della “Guerra alla droga” che lascia prosperare le mafie e mette in galera i consumatori, per passare finalmente a una società che educa le persone e, se serve, dà loro una mano.