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Mayam Mahmoud: la rapper egiziana con il velo

Mayam Mahmoud la rapper egiziana con il velo

Mayam Mahmoud ha 18 anni ed è divenuta celebre grazie allo show Arab’s Got Talent (la versione araba di Italia’s Got Talent che riunisce diversi Paesi del Medio Oriente), programma lanciato due anni e mezzo fa e fa trasmesso su MBC4 che accomuna l’immaginario di giovani di diversi paesi altrimenti uniti da poco più che la lingua.

Mayam non rappa per ragioni politiche, lo fa per raccontarsi e in una recente intervista alla BBC ha dichiarato:

“Ho cominciato quando avevo 10 anni, ero alle elementari, mi sono messa a cantare con un ritmo accelerato le poesie che scrivevo. Solo successivamente ho realizzato che si chiamava rap e mi sono messa ad ascoltarlo. Ho scoperto così che la maggior parte dei rapper sono ragazzi e cantano i vestiti, il rapporto con le ragazze da loro incolpate di qualsiasi cosa non funzioni. Ma non è giusto”.

Mayam è consapevole di non essere ben vista dalla maggior parte dei suoi compaesani, ma incoraggiata dalla famiglia ha iniziato a raccontare nei suoi testi delle donne e dei loro problemi, in una nazione dove la condizione della donna è pieni di difficoltà, e infatti secondo un secondo uno studio della Fondazione Thomson Reuters che ha analizzato i 22 Stati membri della Lega Araba, l’Egitto è attualmente il Paese peggiore in cui essere donna nel mondo medio orientale:

“La mia famiglia mi sostiene, è stata proprio la mia mamma ad insegnarmi a leggere le poesie quando ero bambina. Mio padre, dal canto suo, mi ha convinto a non mettere in musica vecchie cose ma storie che avessero un valore. Nel quartiere pensano che sia strano per una donna rappare, si stupiscono che una ragazza velata pensi e urli come faccio io giacché secondo l’egiziano medio l’hijab dovrebbe silenziare tutte le altre attività come cantare, ballare, agire. Ma la mia risposta è semplice: si limitano a vedere l’hijab e il mio saltare sul palco senza ascoltare cosa dico. Sono certa che in futuro non sarò l’unica e quando smetterò di rappare ci saranno tante altre come me”.


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Francesco Theak



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