Semplicemente telecronaca
di una cruda estate vissuta in città
passata lentamente trascinata come in un’eternità
senza pietà escludendo i limiti
riuniti nell’estremità coi propri simili
reduci di immaginarie vacanze da sogno
durante l’afa insopportabile di fine Giugno
quando la strada grigia e vuota brucia
riflette il sole sull’asfalto e batte sulla nuca
ma il tempo passa aggregati in massa senza sclerare
seduti in piazza rossa possa giusto rilassare
senza farci pensare a questo
al suono del mare pancia piena e aggiungi tutto il resto
immagini all’orizzonte inafferabili
lontane oasi come desideri inesaudibili
mete irraggiungibili perché rimasto qui
mentre l’estate attorno lenta scorreva così
Frammenti grezzi di un’estate ormai finita
stile stand by me
ma lo scenario é differente per chi resta qui
in giro per le strade delle notti fresche in Luglio pieno
custodi delle strade padroni del terreno
pensando al treno che ogni giorno parte verso i mari
rischiando sia i bordelli di piscine comunali
tradizionali classici domenicali
comodi sdraiati come sotto climi tropicali
come animali sleali confusionari
internazionali vizi generazionali
usuali quando il volume della radio aumenta
spaventa qualcuno tra la folla non resiste e si lamenta
ma questo é ciò che resta
la terra ti va giusta ad un’estate soppressa
so che tutto questo non é il massimo
ma l’anno prossimo compà vado in Messico
Questo è dedicato a chi mi è stato vicino
con me ha fatto mattino
diviso il suo spino e il suo cuscino
e gustava il mio vino
per la mia gente che è rimasta
insieme in questa estate sudata in città cosa resta
indimenticabile ricordo da inserire
come indelebile che niente mai potrà coprire
né sbiadire sono frammenti di una vita
unita alla mia pelle come questa mano alle sue dita
ormai finita ma sono qui per ringraziare
gli amici più vicini in un’estate senza mare
questa è per voi per chi c’era con noi
durante quell’estate che non mi dimenticherà mai
