Matisyahu sì, Matisyahu no?
Che l’estate in Spagna sia calda lo sappiamo tutti, ma questo agosto è stato davvero bollente e non solo per il clima. Da quando si è trasferito a Benicassim il Rototom Sunsplash è diventato uno dei festival più grandi al mondo ma mai aveva fatto parlare di sé come quest’anno. Ad alzare un polverone è stata la prevista esibizione del cantante di fede ebraica Matisyahu. La nota associazione catalana “BDS” che si batte per il boicottaggio nei confronti di Israele e per l’affermazione dello stato palestinese, ha fatto molte pressioni sull’organizzazione del Rototom chiedendo a gran voce una presa di posizione chiara da parte dell’artista statunitense oppure la cancellazione dello show.
Dopo alcuni giorni di aspra contestazione Matisyahu ha emesso un comunicato stampa dove si diceva disgustato dalla vicenda in quanto lui da artista non si interessa di politica e fa musica che è per tutti, e infine si chiedeva il perché il Rototom avesse chiesto solo la sua opinione e non quella di tutti gli artisti presenti. Lo staff del festival a questo punto decide di cancellare il concerto ed è in questo momento che la questione diventa un vero e proprio caso politico, la notizia rimbalza su tutti i maggiori quotidiani e TG, da Al Jazeera al NY Times quasi tutti si schierano a favore dell’artista e della libertà di pensiero interviene anche il governo spagnolo che condanna l’accaduto.
Alla fine di questa settimana convulsa il Rototom fa marcia indietro scusandosi con l’artista per l’accaduto asserendo che le pressioni ricevute da BDS e lo stress per il festival già in corso non hanno fatto ragionare serenamente e con lucidità lo staff, Matisyahu accetta le scuse e si esibisce regolarmente al festival. Durante la sua esibizione non ci sono state contestazioni e tutto è finito nel migliore dei modi, forse.
a cura di Chris Finga