Marocco: concesse oltre 4mila grazie per cannabis
Per favorire la neo-regolamentazione della cannabis per uso medico e industriale, il re del Marocco ha graziato oltre 4mila condannati
Il re del Marocco Muhammad VI ha concesso la grazia a 4.831 persone condannate, processate o ricercate per casi legati alla coltivazione di cannabis.
Lo ha riferito direttamente il ministero della Giustizia sottolineando che l’obiettivo del sovrano è permettere ai «beneficiari di integrarsi nella nuova strategia» attuata dal governo marocchino, che nel 2021 ha approvato una legge che regolamenta la produzione di cannabis per uso medico e industriale.
Regolamentazione che, stando ai primi dati, andrebbe a gonfie vele. Infatti, il primo raccolto legale del Marocco relativo al 2023 avrebbe superato le 294 tonnellate di cannabis.
IN MAROCCO LA CANNABIS DÀ LAVORO E SOSTENTAMENTO
Tra i principali produttori mondiali di cannabis secondo l’ONU, il Marocco, con le strategie approvate negli ultimi anni, vuole combattere il traffico illecito di droga, posizionarsi sul mercato globale e aprire economicamente il Rif.
Una regione nel nord del Paese impiegata per la produzione legale di cannabis, che qui viene coltivata da secoli e rappresenta l’attività economica principale.
«Si tratta di un’iniziativa eccezionale che permetterà a questi agricoltori e alle loro famiglie di vivere in serenità e tranquillità e di partecipare alla nuova dinamica della legalizzazione», ha dichiarato alla Reuters Mohammed El Guerrouj, il direttore dell’Agenzia per la regolamentazione nazionale delle attività legate alla cannabis (ANRAC).
«Un passo importante – continua – nel cammino verso la graduale eliminazione delle coltivazioni illecite attraverso la legalizzazione o l’introduzione di colture alternative».