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Marinaleda

Casares-Andalusia

Marinaleda è un comune spagnolo di 2.650 abitanti situato nella comunità autonoma dell’Andalusia. Conosciuto per la sua lunga tradizione di lotta dei “Jornaleros” (lavoratori giornalieri), ha dato luogo a importantissimi progressi politico sociali, come per esempio il poter disporre di un abitazione per 15 euro al mese!

Con l’obiettivo di acquisire terreno per la costruzione di case, l’amministrazione municipale di Marinaleda, ha provveduto ad espropriare e a rendere di proprietà comunale migliaia di metri quadrati in prossimità del territorio municipale. Ottenuti i terreni, l’amministrazione comunale iniziò a far sentire la propria voce al Governo centrale e regionale al fine di ottenere fondi per la costruzione di case.

Il programma dell’Amministrazione si realizzò secondo lo schema seguente:
Il terreno, una volta passato in mano al Comune, viene ceduto gratuitamente all’autocostruttore
Grazie ad una convenzione con il governo regionale andaluso ed il cosiddetto P.E.R. (Plan de Empleo Rural) si possono acquistare i materiali da costruzione e consegnarli all’autocostruttore
Vengono messi a disposizione, sempre in maniera gratuita, alcuni operai edili disposti a seguire i cantieri
Il progetto della casa, redatto da architetti, è gratuito; gli autocostruttori possono inoltre partecipare attivamente allo sviluppo del progetto e richiedere modifiche migliorative
Infine, gli autocostruttori si riuniscono in assemblea per stabilire la quota mensile da pagare per divenire proprietario della casa che sta edificando. Le ultime case sono state costruite ed acquisite dagli autocostruttori per la cifra di 2.550 pesetas al mese (all’incirca 15€ mensili).

La realizzazione di questo tipo di casa si basa su un sistema di autogestione ed assemblee periodiche: gli autocostruttori si riuniscono una o due volte al mese per seguire il corso dei lavori o stabilire modifiche ai progetti su carta. Le case sono dotate di tre camere da letto, un bagno ed un patio (o giardino) di 100 m2, in grado di consentire una futuro ampliamento della casa già previsto nel progetto iniziale.

Le ore impiegate nell’autocostruzione vengono scontate dal costo di costruzione totale della casa; in questo modo questa attività lavorativa viene convertita in salario indotto. In un paese di 3000 abitanti circa, più di 350 case unifamiliari sono state costruite secondo questo metodo.

Il Sindaco del paese Sanchez Gordillo, capisce che la democrazia non può limitarsi ad essere politica, ma deve essere economica e sociale. “La democrazia politica è il diritto a votare ogni quattro anni e molte volte con il sistema elettorale non tutti hanno la possibilità reale di arrivare al potere, ma sono i grandi partiti a ricevere i soldi dalle banche coloro che possono arrivare alla Moncloa. Per il resto è abbastanza lontano”. Secondo lo stesso la democrazia politica senza la democrazia economica è una grossa menzogna. Se i ricchi continuano a essere così ricchi e i poveri così poveri la possibilità di scegliere e la democrazia sono stracciate. Questo si traduce nel fatto che a Marinaleda, la democrazia politica consista nel far partecipare e discutere il presupposto del Comune e con voce e voto dei vicini. Dalla sua parte la democrazia sociale ed economica ha consistito nel passaggio da un paese in piena disoccupazione a una località in piena occupazione.

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Per fare ciò si è procurata la terra, la terra di un grande proprietario, il duca dell’Infantado e mediante ciò che Sanchez Gordilla sottolinea come “lotta pacifica, ma audace” si sono procurati 1200 ettari di terra per chi la lavora. Inoltre hanno trasformato i prodotti della terra creando la agroindustria del peperone, del carciofo e dell’olio. “Siamo riusciti a dare a tutti un’occupazione, siamo riusciti ad annullare l’emigrazione e che tutti possano vivere nel proprio paese. La democrazia sociale, l’altra gamba del tavolo, è stato soprattutto il benessere elementare, per esempio quello della casa” spiega il sindaco. Si ha municipalizzato solo il terreno rustico, facendolo diventare urbano e il comune regala al costruttore, al giovane che vuole una casa, il suolo gratuitamente e l’architetto municipale si mette al suo servizio. Loro ci mettono il lavoro da quando si inizia la casa fino a quando la si finisce. Così son state costruite più di 400 case di 90 metri con 100 metri di cortile, per le quali si pagano 15 euro al mese. “Abbiamo trasformato la casa in un diritto” afferma Sanchez Gordillo. Le donne che adesso hanno un lavoro, che prima erano disoccupate lasciano i loro figli in un asilo nido dove possono mangiare e dormire per 12 euro al mese.

“Ciò che abbiamo tentato a Marinaleda è trasformare l’utopia, ciò che loro credono sia utopia in realtà concrete. Perché noi crediamo che l’utopia sia un sogno che si può e si deve trasformare in realtà. E a Marinaleda ciò che abbiamo tentato è superare il tempo. Ciò che vogliamo per lo Stato spagnolo e per il pianeta, è realizzarlo anche con contraddizioni e con limitazioni. Perché non sogniamo solamente, ma trasformiamo i sogni in realtà” commenta il sindaco. Nello stesso senso, osserva che qualsiasi tentativo che si faccia in un altro paese del pianeta, che sia in Bolivia, Venezuela o da un’altra parte, cercano di schiacciarlo, criminalizzandolo o calunniandolo affinché la gente lo disprezzi.

“Io credo che il grande trionfo della borghesia a livello internazionale è che ha controllato i grandi mezzi di comunicazione e ha vinto la battaglia dell’ideologia. E mentre la sinistra sta ancora con il panfleto che non legge nessuno, la destra economica, la grande borghesia, possiede a casa tua 17 canali televisivi raccontandoti gli stessi valori e presentandoti la stessa propaganda e le stesse menzogne” commenta ancora Sanchez Gordillo. Secondo lo stesso, esiste una sinistra “con nome di sinistra, ma che ha solo il guscio”. Così si spiegherebbe, per esempio, perché altri luoghi con governi della stessa tendenza, non riescono, né si avvicinano o si assomigliano, al caso di Marinaleda. Conclude Juan Manuel Sanchez Gordillo segnalando che, “Se il potere è etico, deve dare una risposta concreta ai problemi concreti della gente e la casa è un problema e deve essere un diritto che è riconosciuto nell’articolo 25 della Dichiarazione dei Diritti Umani. La casa come un diritto, non come una mercanzia. Ciò che è successo in questi ultimi 14 o 15 anni di costruire case non per farci vivere la gente, ma per speculare e che nello Stato spagnolo ci siano 4 milioni di case vuote e due milioni di persone che vivono in pseudo case, addirittura in catapecchie, a noi ci sembra un autentico sproposito”.

Per saperne di più: www.marinaleda.com

fonti: wikipedia – http://ita.habitants.org

Andrea Carrara

 



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