Marimo, l’alga che arriva dall’oriente
Originaria del Giappone, questa simpatica alga sferica è ormai molto diffusa anche in Occidente
Da diversi anni in Occidente, Italia compresa, è sempre più comune e ricercato il Marimo (Aegagropila Linnaei), un’alga proveniente direttamente dal Giappone considerata una pianta portafortuna, simbolo di amore eterno e prosperità.
Questa simpatica alga sferica cresce in natura in due laghi in particolare: il lago di Akan in Giappone e il lago Myvatn in Islanda, ma si può trovare anche in Siberia, Estonia e in Australia (in quest’ultima è stata introdotta dall’uomo).
STORIA E LEGGENDA
Il nome marimo gli venne dato nel 1898 dal botanico Giapponese Tatsuhiko Kawakami e significa letteralmente “alga palla”: infatti deriva dalla parola “mari”, che significa palla, e “mo”, termine generico usato per indicare le piante che crescono nell’acqua.
Secondo il mito giapponese la storia di quest’alga è legata a quella di una coppia di giovani innamorati che, ostacolati dalle loro famiglie che volevano separarli, fuggirono e si ritrovarono sulle sponde del lago Akan. Per rimanere eternamente legati, la leggenda narra che dopo essersi giurati amore eterno i loro cuori si trasformarono in Marimo.
In breve tempo quest’alga divenne molto famosa, anche perché facile da curare, e d’interesse nazionale, tanto che nel 1921 il governo giapponese la dichiarò “tesoro naturale giapponese” e specie protetta. Inoltre sulle rive del lago Akan si trova un museo dedicato alla storia del marimo e una volta l’anno si tiene un festival in suo onore, in cui i giapponesi sono soliti rigettare nel lago i Marimo precedentemente presi. La motivazione del gesto risale ai primi anni del ‘900 quando tantissime persone si recarono in massa, incuriosite anche dalla leggenda, sulle rive del lago per prendere un esemplare di quest’alga causando però un grave danno all’ecosistema. Intorno alla metà del secolo scorso, fortunatamente molte persone compresero la gravità del problema e si attivarono per risolverlo istituendo quindi il festival con lo scopo di sensibilizzare la gente sul tema e riportare queste alghe nel loro ecosistema.
CARATTERISTICHE E CURA
Con un colore verde molto intenso il marimo è formato da sottili e soffici fusti che assorbono nitriti e nitrati dall’acqua convertendoli in ossigeno, durante il processo di fotosintesi infatti si possono vedere le piccole sfere di ossigeno attaccate ai fusti che possono far fluttuare, ma non sempre, il marimo verso la superficie: questo movimento è conosciuto come la famosa “danza del Marimo”. Si sviluppa principalmente sui fondi fangosi dei laghi, la sua forma sferica infatti è dovuta al movimento che la fa rotolare per i fondali. Essendo quindi abituata a stare in profondità non deve essere messa a contatto diretto con il sole, la temperatura ideale dell’acqua è tra i 5 e i 24°.
Quest’alga può vivere oltre i 200 anni ma cresce molto lentamente, circa 5 mm/10 mm l’anno, e si può riprodurre dopo i 10 anni di vita. Anche in questo caso la riproduzione avviene lentamente e si presenta con una protuberanza.
Per prendersi cura del Marimo è necessario:
- cambiare l’acqua ogni 2 settimane o 10 giorni nei periodi più caldi, assicurandosi di non tenerlo alla luce diretta del sole.
- Strizzare leggermente il Marimo quando viene cambiata l’acqua.
- Pulire il contenitore con attenzione, all’incirca 1 volta al mese, per rimuovere eventuali residui di calcare.
a cura di Acirne