“La marijuana non mi ha mai tradito”: Il 91enne Willie Nelson si racconta
È uscita in Italia la biografia dell'icona del country Willie Nelson, che da decenni si batte per la cannabis libera
Ha realizzato il primo disco di platino country della storia, è stato una star di Hollywood, ha collaborato con artisti del calibro di Ray Charles (nella foto), Johny Cash e Bob Dylan e da decenni sostiene la battaglia per la legalizzazione della cannabis: Willie Nelson, leggenda statunitense, a 91 anni suonati (è proprio il caso di dirlo) si racconta in questa autobiografia, edita da Chinaski, uscita ieri in Italia.
WILLIE NELSON: LA LEGGENDA DEL COUNTRY SI RACCONTA
La sua prima canna risale a oltre 70 anni fa, e da allora non ha mai smesso di fumare (oggi usa spesso e volentieri un vaporizzatore), nonostante una enfisema polmonare che lo tormenta da qualche annetto. Insomma, oltre a essere il musicista country più importante del mondo, Willie Nelson è anche un fumatore e attivista leggendario, che ha reso vivo quel legame tra cannabis e musica ben prima dei rapper di oggi che, anche sulla pianta delle meraviglie, stanno costruendo imperi.
Ben prima delle legalizzazioni che stanno cambiando il volto degli Stati Uniti, Willie Nelson si è speso molto per spiegare i benefici medici ed economici della cannabis, così come gli eventuali profitti della tassazione. «È bello vedere come tutti abbiano accettato queste cose – io ho sempre saputo di avere ragione: non è una droga che uccide», dice in un’intervista a Rolling Stone di qualche tempo fa, «è una medicina».
E alla domanda su dove sarebbe oggi senza la cannabis, risponde senza ombra di dubbio: «Sarei morto. Mi ha salvato la vita, davvero. Non sarei qui a 86 anni se avessi continuato a bere e fumare come facevo a 30 o 40 anni. Credo anche che l’erba mi abbia impedito di uccidere qualcuno. E forse ha impedito a un sacco di gente di uccidere me».

Texano di nascita, già da bambino si diletta con la musica country, tra svariati lavori tra cui venditore, insegnante e DJ, debutta poi con la sua prima canzone “Family Bible” nel 1960. Tra quattro mogli, otto figli, concerti e contratti discografici, Nelson comincia a manifestare una certa riluttanza verso i canoni del country tradizionale. Durante la sua lunga carriera verrà inserito in una rosa di generi che vanno dal progressive country al western swing. La raccolta “Wanted! The Outlaws” del 1976, oltre ad aver venduto un milione di copie, diventa il primo disco country di platino della storia. Gli anni ’70 consacrano Willie Nelson come super star, che domina le classifiche country e rock.
UNA CANNA SUL TETTO DELLA CASA BIANCA
Proprio in quegli anni fu invitato a Washington dal suo amico neo-presidente USA Jimmy Carter, dopo il concerto per l’insediamento accadde che si ritrovò sul tetto della Casa Bianca a fumare una canna. Nello stesso periodo, consolidata l’amicizia con Ray Charles, quest’ultimo lo invitò a giocare una partita a scacchi al buio.
Il 1980 è l’anno di “On The Road Again”, probabilmente il suo pezzo più famoso, nato per il film “Accordi sul palcoscenico” prodotto da Sydney Pollack. Proprio in quegli anni Nelson si cimenta quasi per gioco come attore, finendo per diventare anche una star di Hollywood con decine tra film e serie TV.
Fiero sostenitore della cannabis, per la quale in passato è stato anche arrestato, Nelson partecipò nei primi anni ’90 alla campagna elettorale di Gatewood Galbraith, un avvocato di Lexington candidato per la carica di governatore del Kentucky, favorevole alla legalizzazione. I due girarono per tutto lo stato su una Cadillac alimentata a carburante di canapa. Sempre in quel periodo disertò un’esibizione ai Grammy di Los Angeles, per presentarsi in tribunale e difendersi in un processo per uso di cannabis.
Nel 2015 ha fondato la sua farm per la produzione di cannabis, che prende il nome di Willie’s Reserve, che propone pre-rollati, infiorescenze, cartine per sigarette elettroniche, edibili, oli e altri prodotti, ottenuti dalla coltivazione di cannabis organica made in Usa.