Marijuana legale in Colorado: ha ridotto il dolore cronico ma ha fatto aumentare gli incidenti
Secondo un ampio studio da poco pubblicato su BMJ Open, dopo la legalizzazione della cannabis in Colorado, gli incidenti automobilistici sarebbero aumentati del 10%, mentre sarebbero calati del 5% i ricoveri ospedalieri per dolore cronico.
Per arrivare a questi dati i ricercatori dell’UCSF hanno incrociato i dati di 28 milioni di ospedalizzazioni in Colorado prima della legalizzazione nel 2014 insieme a quelli dello stato di New York e Oklahoma dal 2010 al 2014, per paragonarli a quelli ottenuti due anni dopo la legalizzazione.
I dati dicono che il Colorado ha registrato un aumento del 10% negli incidenti automobilistici, oltre a un aumento del 5% nell’abuso di alcool e overdose che hanno provocato lesioni o morte. Allo stesso tempo, lo stato ha visto una diminuzione del 5% dei ricoveri ospedalieri per il dolore cronico.
La prima cosa da evidenziare, per correttezza, è che correlazione non significa che sia presente un nesso causale e che gli incidenti siano aumentati dopo la legalizzazione non significa per forza che siano cresciuti a causa della cannabis, visto che nel contempo sono aumentati anche quelli dovuti all’alcol. La seconda, secondo i ricercatori, è la conferma degli effetti della cannabis nel trattamento del dolore cronico, con risultati coerenti rispetto al report del 2017 della National Academy of Sciences.
I risultati dello studio potrebbero essere utili per guidare le future decisioni sulla politica della cannabis, hanno detto i ricercatori. “Mentre è conveniente concludere in modo semplicistico che una particolare politica sia ‘buona’ o ‘cattiva’, una valutazione onesta degli effetti reali è molto più complessa. È probabile che tali effetti siano variabili, a seconda delle esigenze, delle tendenze e delle circostanze idiosincratiche di ogni individuo: utilizzare le entrate della cannabis ricreativa per supportare questo tipo di ricerca sarebbe probabilmente un investimento saggio, sia finanziariamente che per la salute pubblica generale”.
Sulla variabilità degli effetti, era giunto ad una conclusione simile uno studio del Michigan durato due anni, secondo il quale non vi sono prove certe circa un aumento degli incidenti, e in ogni caso i rischi correlati sono infinitamente più bassi che nel caso di altre sostanze come l’alcol. I ricercatori arrivavano a chiedere che lo stato non imponga limiti al THC che può essere presente nei corpi dei conducenti, perché la correlazione con gli errori alla guida è molto scarsa.
Così come i dati che erano arrivati dal Nevada nel 2018, che aveva legalizzato un anno prima, dicevano che gli incidenti automobilistici erano calati del 10%.
In quest’ultimo studio i ricercatori non sono riusciti a spiegare perché l’utilizzo complessivo dell’assistenza sanitaria sia rimasto sostanzialmente invariato, ma hanno detto che gli effetti dannosi potrebbero essere stati semplicemente diluiti tra il numero molto più grande di ricoveri totali. Hanno anche detto che alcuni effetti benefici, a livello individuale o sociale, come la diminuzione dei crimini e della violenza, hanno controbilanciato quelli negativi.