Mangiare gli animali non è necessario per vivere
20 anni fa si affermava che essere vegetariani era pericoloso per la salute; oggi la stragrande maggioranza dei medici sostiene la dieta vegetariana ma ritiene che quella vegana sia dannosa e che, quindi, sia impensabile abolire l’allevamento di mucche e galline.
Si sa per certo (e la buona salute dei vegani ne è la migliore dimostrazione) che si può vivere benissimo senza dover per forza allevare gli animali. Una dieta vegana equilibrata necessita solo di un’integrazione con la vitamina B12, nutriente prodotto da microrganismi normalmente presenti in natura, che vengono eliminati nel processo di lavorazione, facendo sì che i vegetali ne risultino privi. Per lo stesso motivo, la stragrande maggioranza della vitamina B12 prodotta sinteticamente è destinata proprio agli animali da allevamento, le cui carni, altrimenti, ne risulterebbero povere: la popolazione umana, in realtà, sta già assumendo quotidianamente questa vitamina in modo “artificiale”.
ABOLIRE GLI ALLEVAMENTI E’ POSSIBILE
Perché, quando sosteniamo che allevare animali è eticamente inaccettabile, le altre persone non fanno il benché minimo sforzo per immaginare un mondo senza più recinti e prigionieri? Perché la reazione, quando non è di stupore, è di rabbia e aggressività? Perché in pochi riusciamo
ad immedesimarci nelle sofferenze che miliardi di animali devono subire ogni giorno, eternamente, per la produzione di merci non indispensabili?
Le persone, nonostante conoscano la misera vita che questi animali sono costretti a condurre e la loro sempre violenta fine al mattatoio, pensano quasi immediatamente al fatto che allevatori, macellai, pellicciai, mungitori, pescatori, ecc., sarebbero tutti disoccupati, se queste pratiche venissero abolite. Perché sperare, allora, di abolire le guerre? Che ne sarebbe dei costruttori di armi, dei soldati e degli impiegati dell’esercito, dei piloti di caccia bombardieri? Ovviamente la fine di una pratica, specie così invasiva e diffusa come quella dell’allevamento di animali, comporterebbe necessariamente grandi mutamenti sociali e la riconversione di molti settori produttivi. Ma, per tornare all’esempio della schiavitù, non era certo compito degli schiavisti trovare le soluzioni per risolvere i problemi dei produttori di cotone e tabacco una volta che la schiavitù fosse stata abolita. Non si può pretendere che siano gli animalisti, ora, a fornire risposte per modelli produttivi nuovi e nuove tipologie di prodotti. Sappiamo solo che questa trasformazione epocale, quando avverrà, porterà con sé cambiamenti di sensibilità e di consapevolezza altrettanto epocali e, nel nuovo clima politico e culturale che si verrà affermando, sarà possibile trovare soluzioni per sopravvivere tutti senza dover ridurre gli altri animali a meri oggetti da sacrificare per denaro.
ABOLIRE LA CRUDELTA’ E’ UN DOVERE
Per quanto riguarda pellicce, circhi e zoo (tre cose di cui quasi tutti sono ormai consapevoli dell’assoluta non necessità), molte persone credono che dovrebbero essere banditi definitivamente. La “crudeltà inutile” ripugna quasi tutti.
Se fosse vero che non sarebbe possibile vivere senza consumare derivati animali, il problema etico sarebbe quello di ridurre al minimo necessario sia la sofferenza degli animali, sia il consumo pro capite di alimenti animali. Oggi, che si sa con certezza che si può essere vegani senza rischi per la propria salute, continuare a imprigionare animali per il solo piacere culinario è una posizione eticamente non giustificabile ed è paragonabile al comprare una pelliccia per il semplice piacere estetico di indossare un “bell’oggetto”. Perché avvolgersi in un caldo e morbido cappotto sembra molto più grave che comprare scarpe di cuoio, mangiare una salsiccia o assaporare una fetta di formaggio? La sola differenza sta nel fatto che sappiamo con certezza che della pelliccia possiamo farne a meno mentre giustifichiamo il piacere di mangiare carne e derivati sulla base dell’assunzione infondata che sarebbero necessari per la sopravvivenza.
Nel momento in cui abbiamo la certezza che per vivere (e bene) non è necessario consumare né carne né derivati, imprigionare animali diventa una pura, semplice ed inutile crudeltà. Abolire questa crudeltà diventa allora un dovere.
fonte: oltrelaspecie.org
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