Malta: il piccolo stato che sogna in grande e punta a legalizzare la cannabis
In una moderna versione dello scontro tra il pastore Davide, che con una fionda uccise il gigante Golia, Malta, il più piccolo stato membro dell’Unione Europea, potrebbe essere il primo a legalizzare la cannabis.
Il punto di partenza è uno studio del governo maltese che ha scoperto che sono almeno 40mila i maltesi che hanno utilizzato cannabis in almeno un’occasione.
E lo studio è stato rivelato direttamente da una politica del paese, Rosianne Cutajar, che il 20 aprile, giornata dedicata alla cannabis in cui in Italia è stata lanciata una disobbedienza civile per l’autocoltivazione, ha pubblicato un video spiegando che, nei primi 100 giorni trascorsi dall’inizio del suo mandato, ha lavorato a un quadro legislativo per ridurre lo stigma connesso alla cannabis e per garantire l’introduzione di una legge che rifletta “le realtà della società”.
“Il 4:20 è un giorno molto importante per gli attivisti che lavorano instancabilmente a favore di coloro che fanno uso personale di cannabis”, ha sottolineato puntualizzando che: “Mentre l’uso ricreativo di cannabis a Malta non è ancora legale, il governo ha da tempo deciso di essere più sensibile a queste persone”.
Dopo aver osservato che nel 2015 il governo ha depenalizzato il possesso di cannabis per uso personale e ha regolarizzato la cannabis medica, ha continuato: “Ho sempre detto che credo che nessuno dovrebbe avere precedenti penali o finire in prigione semplicemente perché usa cannabis. Un utilizzo che è condiviso da persone di tutte le classi sociali e di formazione professionale”.
Politici come l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il primo ministro canadese Justin Trudeau, personalità dello sport come Michael Phelps e imprenditori come il defunto Steve Jobs avevano tutti ammesso di usare la cannabis, ha osservato.
“È quindi ingiusto mettere uno stigma o creare un tabù su coloro che usano la cannabis”, ha concluso.