Majek Fashek: se ne è andato un altro grande
«Se semini manioca non puoi aspettarti di raccogliere noci di cocco. Se semini riso non puoi aspettarti di raccogliere manioca. Qualsiasi cosa un uomo semini in questo mondo, sicuramente la raccoglierà». Parole di Majek Fashek, nigeriano, grande star internazionale del reggae, che ci ha lasciato con grande dolore di tutti coloro che ne hanno apprezzato le note indimenticabili.
Majek Fashek ha raggiunto notorietà internazionale nel 1987, quando il suo brano “Send Down The Rain” sembrò provocare un acquazzone che pose fine a una delle peggiori siccità nella storia della Nigeria. «Il cielo sembra nebbioso e nuvoloso/Sembra che oggi cadrà la pioggia/Questa mattina sono stato immerso nella misericordia/Aspettando che la pioggia faccia cadere l’acqua Signore/Oh Signore… Sì/Alcuni sono uomini affamati/E non voglio essere arrabbiato/Manda giù la pioggia/Annaffia il mio seme, tu…/Alcuni vivono male/Ho molto lavoro da fare/Manda giù la pioggia».
Con l’album “Prisoner of Conscience” ha venduto oltre 200mila copie solo in Nigeria, diventando l’artista reggae più famoso del suo Paese. Alla fine del 1989, ha pubblicato “I&I Experience” con l’inno contro l’apartheid “Free Africa, Free Mandela”. Ne sono seguiti diversi altri album per diverse etichette. Ha collaborato con molti artisti, come la leggenda del reggae jamaicano Jimmy Cliff, Tracy Chapman, Snoop Dogg, Beyoncé e Michael Jackson, oltre ad avere stretti rapporti con Fela Kuti.
Tra i temi delle sue canzoni, ricordiamo il richiamo all’unione degli africani e di tutte le religioni, e la feroce critica contro la stampa nigeriana: «Quando si uniranno gli africani? Gli europei e gli americani diventano più forti ogni giorno, e intanto c’è discordia tra gli africani. Quando si uniranno gli ebrei e i musulmani? Quando si riuniranno cristiani e musulmani?» e ancora «Il messaggio che ho per la stampa nigeriana è che andranno tutti all’inferno perché nascondono la verità».
Per tutta la sua vita Majek Fashek ha combattuto contro la dipendenza da droghe a qual proposito si chiedeva: «Come puoi suonare musica con uno “sguardo normale”? Non puoi essere un buon musicista se suoni senza drogarti. Anche i Pastori della Chiesa si drogano. La verità è che non puoi rimanere ad un livello umano e dare il messaggio». Aveva anche altri problemi di salute che lo portavano spesso in ospedale, dove è morto per un cancro all’esofago.
Lo salutiamo con un passo tratto dal brano “The Spirit of Love”.
«Heaven and earth would pass away, night and day will pass away, moon and stars will pass away, the spirit of love will never go away, the spirit of love shall always be the same»
Lo spirito dell’amore non se ne andrà mai, come quello che Majek ci ha trasmesso inebriandoci con le sue melodie. Bless!
a cura di Rasta Snob Crew feat. Arianna Petrolati
Rasta Snob è da trent’anni la rivista di riferimento per gli amanti del reggae