Le nonne inglesi che fanno a maglia per salvare i pinguini
Da una casa di cura inglese alla spiagge australiane: come il lavoro a maglia può trasformarsi in una vera e propria missione di salvataggio
In una casa di cura di Saltburn, nel cuore dell’Inghilterra settentrionale, un gruppo di nonne in una casa di cura sta lavorando gomito a gomito per dei maglioni speciali. Non per i loro nipoti, bensì per proteggere i pinguini dalla fuoriuscita di petrolio.
Pinguini che tendono naturalmente a leccarsi le piume per pulirsi dal petrolio. Ma questo comportamento può costargli la vita. Perché ingerendo inconsapevolmente delle sostanze tossiche, si avvelenano e muoiono.
Da qui il gesto di solidarietà delle “Knitting Nannas”: signore che partendo dalla loro passione per i ferri hanno creato molto più che dei semplici vestitini carini. Ma dei veri e propri dispositivi di protezione, che impediscono a questi uccelli di leccare il petrolio nel frattempo che arrivino i soccorsi.
I MAGLIONI DELLA NONNA SALVANO I PINGUINI DAL PETROLIO
«Ho cucito maglioni per entrambi i miei figli, ma non avrei mai immaginato di dover lavorare a maglia per un pinguino», ha confermato entusiasta Joyce Baxtrem, di 94 anni.
Maglioni che sono arrivati intatti a Philip Island, a sud di Melbourne, in Australia, dove vivono circa 40mila esemplari. «Questo è il genere di cose che facciamo a Hazelgrove», ha commentato con un sorriso Joyce Wooffindin, 83 anni, inizialmente incredula di star cucendo dei vestiti per dei pinguini che vivono dall’altra parte del mondo.
«I residenti amano impegnarsi e mettere a frutto le competenze acquisite nel corso della vita per supportare gli altri. Infonde loro un senso di scopo e di orgoglio», ha spiegato infine Sharon Lewis: coordinatrice della casa di cura Hazelgrove Court Care Home.
Impegno che è stato apprezzato calorosamente anche da Rebecca Passlow della Penguin Foundation, che ha dichiarato come diversi gruppi da ogni parte del mondo stiano contribuendo attivamente a questa causa.