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M5S: i malati sono stati traditi ancora una volta, serve un referendum consultivo sulla cannabis

M5S: i malati sono stati traditi ancora una volta, serve un referendum consultivo sulla cannabis
Vittorio Ferraresi, promotore dell’emendamento per l’autoproduzione bocciato ieri dalla Camera

Dopo il voto di ieri, che ha visto naufragare per una manciata di voti due emendamenti che avrebbero consentito l’autoproduzione di cannabis per i malati, il Movimento 5 Stelle, ha emesso un duro comunicato, nel quale punta il dito contro il Partito Democratico, accusandolo di aver tradito i malati, e preannuncia il tentativo – per la prossima legislatura – di cercare di indire un referendum popolare consultivo sulla legalizzazione. Ecco il testo.

“Il Movimento 5 Stelle ha votato favorevole per senso di responsabilità nei confronti dei tanti malati che chiedono un intervento in materia, sperando che il Senato possa approvare questa legge. Siamo contenti che, grazie anche alla nostra insistenza, per la prima volta si sia discusso alla Camera dei Deputati di legalizzazione della cannabis. È solo il primo passo, nella prossima legislatura l’argomento dovrà essere affrontato anche attraverso un referendum popolare consultivo, così che i partiti non potranno più nascondersi e dovranno prendersi le loro responsabilità.

Negare la legalizzazione è stato l’ultimo atto ipocrita del PD, che permette alla criminalità di prosperare. Una scelta ideologica, falsa e dannosa che non vuole vedere quanto sta accadendo a livello internazionale: la legalizzazione sta portando un sostanziale abbassamento dei reati, maggiori entrate fiscali, una diminuzione del consumo soprattutto tra i giovani . Non è bastato al PD quanto affermato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo che i tempi erano maturi per legalizzare, perché la criminalizzazione non ha prodotto nessun effetto, se non quello di aumentare il consumo, le entrate alla mafia ed il contatto dei giovani con il crimine, droghe pesanti e sostanze tossiche.

Anche in Italia potremmo controllare il fenomeno regolamentando un mercato che di fatto è già libero. In questo modo si potrebbero impegnare le forze dell’ordine ed i magistrati sul perseguimento di reati gravi e al contempo destinare una parte di quelle risorse economiche alla giustizia, alla prevenzione dell’utilizzo di droghe, alla sanità. Perché i partiti contrari non hanno fatto proposte contro tabacco e alcool visto che provocano migliaia di morti ogni anno in Italia? Mentre non c’è un morto accertato per uso di cannabis, una vera e propria ipocrisia.

Nulla da fare il PD e la sua strampalata maggioranza hanno eliminato la parte su coltivazione per uso personale e monopolio di Stato sulle vendite, tutto questo lasciando solo la parte terapeutica che il Ministro Lorenzin con un Decreto Ministeriale poteva risolvere senza perdere ulteriore tempo; tempo che manca ai tanti malati che oggi in Italia non riescono ad accedere alle cure a base di cannabis. La cosa più triste è vedere che a distruggere questa legge non sono stati solo i rappresentanti di Lega Nord, FI, e FdI che ideologicamente rigettano anche i dati più evidenti, ma gli stessi deputati del PD che hanno sottoscritto la proposta di legge dell’intergruppo per la legalizzazione: Giachetti e Giuditta Pini in testa, che hanno tradito il lavoro che avevano sostenuto in questi anni”.



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