L’ultima sparata di Salvini: reintrodurre il militare obbligatorio per liberare i giovani dalla cannabis
Siamo in periodo di campagna elettorale e come sempre accade i politici giocano a chi la spare più grossa. Uno sport nazionale nel quale si sta distinguendo con particolare abilità il leader della Lega Matteo Salvini che, prendendosi una pausa dai perenni monologhi sull’immigrazione, ha ben pensato di tornare a proporre il servizio di leva obbligatorio lanciandosi in un ardito parallelismo con la legalizzazione della cannabis.
La Lega ha infatti inserito nel proprio programma elettorale la reintroduzione dei servizio militare, abolito nel 2004 dopo 144 anni. Nell’idea di Salvini tutti i cittadini, maschi e femmine, dovrebbero tornare a passare sei mesi della propria vita in caserma, tra marcette e alzabandiera. Una proposta che, sottolinea, «Farebbe il bene di tante ragazze e ragazzi».
In un incontro a Milano il leader leghista per giustificare la sua idea si è lanciato anche in un parallelismo oggettivamente difficile da comprendere sulla cannabis. «Credo che per i nostri ragazzi sia meglio battagliare in Parlamento per il servizio militare obbligatorio che per la liberalizzazione di alcune droghe», ha affermato.
Difficile capire cosa c’entrino da loro le due questioni, se non con una fascinazione di Salvini per le teorie più conservatrici della destra post-fascista, che da sempre sostiene il valore educativo della disciplina militare come mezzo per portare i giovani sulla “retta via”. E pensare che quando era un giovane militante Matteo Salvini si dichiarava a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Quando si dice coerenza…