Reggae vibrations

Luciano The Messenjah: trent’anni di good vibes

Il re della musica reggae consapevole festeggia tre decadi di carriera con l’annuncio di un nuovo album

Foto con chitarra di Luciano The Messenjah

«Ho imparato molto nelle ultime tre decadi. Quando ho iniziato a cantare e a viaggiare per il mondo non avevo idea che avrei toccato così tante vite», ha detto Luciano, soprannominato The Messenjah (Il Messaggero) per la sua fortissima fede rasta, in una sua recente intervista al The Sunday Gleaner.

Nato a Davyton nella parrocchia di Mandeville, Giamaica, Luciano è stato influenzato da icone del reggae come Bob Marley e Dennis Brown. La sua musica spazia dalla dancehall al roots & culture, dall’R&B/disco al blues e addirittura alla musica country & western.

Ha collaborato con l’ambasciatore del reggae Freddie McGregor alla cover della hit R&B di Cheryl Lynn “Shake it Up Tonight”. Il risultato è stato la posizione del brano in cima alle classifiche britanniche. A quel punto il nome di Luciano si è diffuso come un incendio indomabile tra i migliori produttori reggae, tra i quali c’era Phillip “Fattis” Burrell, con il quale nel 1993 ha pubblicato il singolo acclamato dalla critica, “Moving Up”.

Non molto tempo dopo Chris Blackwell (fondatore della Island Records, conosciuto per aver lanciato artisti come Bob Marley e gli U2) ha messo Luciano sotto contratto per la Island/Mango Records.

Prima di diventare uno dei più conosciuti e apprezzati artisti del panorama musicale reggae, però, Luciano cuciva tessuti e creava mobili di valore. Ha imparato a suonare la chitarra, il piano e il flauto come autodidatta e il canto era per lui giusto un hobby. «Prima di entrare nella confraternita della musica, lavoravo come tappezziere. Ho lavorato per la fabbrica Campbell in Law Street, nella downtown di Kingston, e poi ho continuato con la fabbrica di mobili e tappezzeria Masters che si trovava nel LOJ Complex, in Norman Road», ha raccontato. «Uno dei fratelli per il quale ho costruito un divanetto, mi ha detto che ce l’ha ancora. Giusto l’altro giorno, invece, ho comprato un divano ed era danneggiato; la cosa mi ha fatto considerare l’idea di ritornare nel business della tappezzeria e della costruzione di mobili», ha confessato sorridendo.

«Essendo cresciuto in campagna, non avrei mai pensato di poter incontrare alcuni dei più grandi musicisti che hanno raggiunto traguardi grandiosi. Molti di loro sono morti, ma ancora ispirano me e altri. Ho ascoltato la musica di Bob Andy, ma solo quando l’ho incontrato, ho realizzato quanto fosse grandioso quell’uomo e quanto fossimo simili. Mi vedevo come un filosofo, e quell’uomo era un filosofo», ha raccontato Luciano.

Gli eventi più memorabili della sua carriera sono stati la sua partecipazione alla Live At Brixton Academy nel 1996, ricevere il “Key to Kansas City” nel 1999 e nel 2007 il premio “Order of Distinction” per il suo contributo eccezionale nel rappresentare la Giamaica nel campo dell’intrattenimento. Un altro evento degno di nota è stato il suo spettacolo con la Royal Philharmonic Orchestra nel 2014 in Olanda, la nomina nel 2015 del “Luciano Day” ad Hartford, Connecticut, e le nomination come “Best Reggae Album Grammy TM” nel 2002 e nel 2016.

Nel 2018 è uscito l’album “In the Name of Love” che ha avuto un enorme successo e ha contribuito ad ampliare la cerchia dei suoi fan.

Negli ultimi due anni Luciano ha preferito rimanere nella sua terra a produrre dubplate invece di andare in tournée. Sul Covid ha detto: «Potrei averlo contratto, ma non sono mai andato da nessun dottore per avere una diagnosi. Per qualsiasi sensazione di naso chiuso o raffreddore sono ricorso alle mie erbe naturali, bevendo zenzero, curcuma, lime e aglio e un misto chiamato bissy-vera che è un misto di bissy (bissy è il nome con cui i giamaicani chiamano la noce di cola, NDR), aloe vera, medina (un’erba giamaicana, NDR) e zenzero. Penso che mantenermi attivo mi abbia aiutato a rimanere in salute

Quando gli viene chiesto come abbia potuto registrare in trent’anni oltre sessanta album, risponde: «Come puoi far desistere un uccello dal cantare?» e conclude l’intervista con un annuncio molto atteso: «Ci sarà nuova musica in arrivo quest’anno», riferendosi all’uscita del nuovo album “Return Of The Chronicles, e noi non vediamo l’ora di ascoltarla!



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