Luchè ritorna alle origini, ma ha una rima da spiegarci
Da anni aveva intrapreso la strada del rap in italiano, abbandonando quel dialetto che aveva reso i Co’Sang un fenomeno nazionale, con un disco d’esordio tuttora tra i migliori prodotti mai usciti nell’ultimo decennio. Così, dopo due album solisti in lingua madre, il ritorno alle origini: un brano completamente in dialetto, che si intitola “E ‘cumpagn mie“, un’esclusiva per il web prodotta dal fido Geeno. “I’m back, per me e la mia gente“.
“Respiro ancora cemento e ferro e piscio ancora in testa agli incoscienti“: Luchè avverte che sono sempre le periferie a fare da sfondo alle sue liriche e che poco è cambiato dai tempi di “Chi more pe’ mme“. Un pezzo pieno di rivalsa, con una seconda strofa al vetriolo: “adesso mi vogliono bene per tenermi buono, mi hanno boicottato ma sono tornato forte!“; inoltre, inevitabili un paio di riferimenti a Gomorra – La serie, per la quale furono utilizzati diversi brani dei Co’Sang nella colonna sonora, ed in particolare agli effetti della serie tv sulla gente.
Uno di questi, però, ci ha lasciato un po’ interdetti: “ce pens, facc na pisciata e ce pens, tu stai senza pensieri (note citazioni dalla serie, ndr); voi conoscete solo gli attori, noi i camorristi veri“. Una frase ad effetto, certo, che vuol dire tutto e niente, ma che di sicuro non prende le distanze, soprattutto perché riconosciamo sia difficile farsi un vanto di tali conoscenze in maniera tanto palese. Ad ogni modo, per noi “E ‘cumpagn mie” è la prova che Luchè dia il meglio di sé con determinate tematiche e in dialetto. Finalmente.
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