Lou X – Cinque Minuti Di Paura (txt)
Io camminavo per la strada, lui a fianco e sullo sfondo… una chiesa vicino,
da tempo un uomo lui ed io poco piu’ di un ragazzino.
Aveva fame e freddo dentro agli occhi…
aveva l’odio per i ricchi e per le macchine dei poliziotti
entro’ nel giro da frichino con un paesano,
faceva gli affari con i grossi mentre io giocavo,
e quel campetto era il suo diversivo…
ma io gli stavo appiccicato come un muro sta s’un adesivo…
“Ma gia’ la gente ti conosce sai, e quando la gente parla troppo te ne
accorgerai…”
gli dicevo, ma non mi ascoltava, era allerta,
e si ritirava come sempre con la sua lambretta…
Non passava giorno senza svolta in mano,
era un mio fratello, ma nemmeno mo’ io mi fidavo…
c’era molta folla nella via,
quando lascio’ la sua casa accompagnato dalla polizia
Cinque minuti ancora…
passa veloce come un colpo della sua pistola…
cinque minuti per una storia…
E quella notte non mi passo’ mai…
ma e’ da quella notte che cominciarono i piu’ seri guai…
le prese perche’ non ha mai parlato,
il suo silenzio era rispetto e nella strada fu alzato di grado.
Ed i suoi affari si allaraavano anche se fuori
cresceva l’invidia e crescevano i suoi traditori
perche’ si sa che quando uno sta a ruota non c’e’ scampo
e per qualche grammo ti fa fuori anche lo scalpo…
Dopo il sole… il buio, tutto finiva come era iniziato
pera dopo pere e un po’ di furti al suo vicinato
l’eroina e’ merda che sa di vaniglia
non sai piu’ chi sei e dove sta la tua vera famiglia…
percio’ rubava anche a sua madre e al padre, e anche a suo fratello
che sapeva ma non ha mai provato a trattenerlo…
perche’ negli occhi gli vedeva amore, gli vedeva rabbia…
presa da una spada eppoi rinchiusa in gabbia
Cinque minuti ancora…
passa veloce come un colpo della sua pistola…
cinque minuti per una storia…
Oramai affannato come un affamato lo incontravo per la strada
e non so nemmeno se mi riconosceva,
barcollando con la morte che gli stava appresso,
che prima o poi se lo portava ai piedi di un cipresso.
E gli sbirri lo lasciavano stare…
perche’ gli sbirri sanno bene di che cosa si devono occupare…
e qualche tossico fa pure bene, da’ la forza
a chi usa le leggi dello stato e ingrassa la sua scorza.
E successe un po’ di tempo fa,
che per risolvere dei soldi torno’ a casa nella sua citta’…
rientrava, si’, ma con una pistola che stringeva in pugno
suo fratello li’ e la madre chiusa in bagno…
Davanti, sangue del suo sangue, carne di carne sua
che si guardavano negli occhi pieni di paura…
“Qui non porterai via niente finche’ campo!”
Il silenzio prima, poi si e’ udito uno sparo dopo l’altro…
… Io dico quel che so, parlo come sto…
prova ad assaporare quello che racconto mo’…
perche’ e’ cusci’, questa e’ la storia di un dannato,
perche’ questa e’ storia di una razza che ‘sta societa’ ha gia’ condannato.
Se gia’ lo sai, perche’ e’ come ho detto prima,
la mente si controlla quand’e’ veramente sovversiva…
la svolta d’ero e’ come un terno al lotto,
ed ogni volta che esce un numero ogni volta pensi che sei morto…
e questo pezzo e’ dedicato a chi lo ha gia’ pescato
e a chi non mi puo’ sentire perche’ e’ gia’ crepato…
a chi non guarda se lo guardo in faccia…
ad un fratello di un fratello che per questo ha perso la pellaccia…
Cinque minuti ancora…
passa veloce come un colpo della sua pistola…
cinque minuti per una storia…