Lord Bean e le Hogan: perché il rap italiano è sempre in attesa di passi falsi
È la notizia del giorno. Per chi non ne fosse al corrente, succede che oggi Luca Barcellona, da noi più noto come Lord Bean, ha comunicato di aver disegnato delle sneakers in limited edition per il noto marchio Hogan. Niente di male, direbbe qualcuno: Barcellona è da anni nazionalmente ed internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori calligrapher e graphic designer e questa collaborazione si aggiunge a tante altre strette negli ultimi anni. Un’ulteriore prova dello straordinario talento da parte di chi ha cominciato impugnando bombolette spray e cantando dei suoi “Bombardamenti a tappeto“. Nella sua biografia da artista, redatta in inglese, Bean non fa mistero dei suoi esordi più street, tanto meno delle sue attuali o recentemente passate collaborazioni trasversali. Leggiamo: Dolce & Gabbana, Nike, Sony BMG, Universal, tra le altre, brand major dei più disparati aspetti commerciali.
Le Hogan Rebel disegnate da Lord Bean – info: hoganrebel.com/it/the-rebel-journey
Nonostante ciò, fino ad oggi, nessuno mai aveva provato a dire che Bean avesse venduto la sua arte alle grandi aziende: evidentemente, anche negli uffici dove si decidono le sorti di mezzo mondo c’è qualcuno che riconosce e premia il talento artistico di fenomeni come Luca Barcellona. Prima d’ora, certo, prima che decidesse di disegnare per le Hogan, più che una scarpa di merda, il segno distintivo di chi possiede e non fa nulla per nasconderlo. “The rebel journey“, questo il nome della limited edition, sono sneakers per uomo e donna che troveremo in vendita a 350 €, nella media del prezzo che si paga per indossare questo simbolo del consumismo più spicciolo. Quelle disegnate da Bean paiono belle sneakers, che probabilmente tutti indosseremmo se non costassero uno stipendio o quasi: in cosa si sarebbe venduto, dunque, se è riuscito a portare il suo stile – evidente, ad esempio nella scelta del lettering e del suo monogramma stampato sul retro – in una multinazionale?
Nel video di presentazione, la colonna sonora è di The Night Skinny, dal brano “Symbiosis”
Eppure, a leggere commenti e status da parte di fan ma soprattutto colleghi rapper, Lord Bean è un pagliaccio e da oggi viene stimato di meno da chi invece lo seguiva con grande rispetto. Un rispetto cumulato negli anni ad un personaggio mai sopra le righe, fuori dalle dinamiche buoniste ed ipocrite del rap italiano, che raramente ha sbagliato un colpo in fatto musicale. Invece di gioire del fatto che il nostro hip hop sia in qualche modo riconosciuto e vincente in ambienti così lontani dalla nostra essenza, si dà addosso a chi lo ha straordinariamente rappresentato. La sensazione è che da noi non si aspetti altro che il passo falso, il motivo per scaricare la propria frustrazione e la personale scure piena di rancore: nella scena hip hop italiana si è sempre più assistito alla creazione di cerchie vere e proprie, dentro la quale amici rapper si spingono a vicenda, anche al netto di palesi passi falsi. Lord Bean ha deciso di estraniarsene, riemergendo sporadicamente con pochissimi brani o esibizioni dal vivo, in cui riesce a convogliare tutto lo stile, il senso compiuto ed il talento che molti si sognano nelle proprie intere discografie. Per noi, l’esempio più efficace di come dovrebbe essere un rapper o un musicista in generale: poche parole e fatti rari ma terribilmente concreti. Un talento assoluto e trasversale, che ha raggiunto un meritato successo senza mai scendere a compromessi o marchette. Checché se ne dica là fuori.
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