L’olio di palma, un insospettabile nemico dell’ambiente
L’olio di palma, oltre ad essere demonizzato da quanti colgono una presunta correlazione tra la presenza di grassi saturi e malattie cardiovascolari, è anche responsabile della distruzione di un imponente ecosistema, perché le coltivazioni della palma da olio distruggono le foreste pluviali. A imporsi sullo scenario globale, non è stata la voce autorevole dei cosiddetti potenti del mondo, ma la condanna di uno degli attori cinematografici più amati dalle vecchie e nuove generazioni: Leonardo di Caprio.
Pochi sanno che l’attore si batte da tempo in difesa dell’ambiente e, in occasione della consegna dei premi World Economic Forum, oltre a denunciare i già citati danni conseguenti alla coltivazione della palma da olio, ha additato come responsabili dei disastrosi mutamenti climatici le multinazionali legate alle fonti fossili, condannandone la sete inestinguibile di profitti vertiginosi che decretano la progressiva deriva dell’ambiente. La protesta accorata di Di Caprio ha tracciato un quadro disastroso che accomuna realtà lontane e diverse, dai ghiacci dell’Artico ai contadini indiani defraudati del raccolto da condizioni climatiche avverse.
L’attore ha invitato il mondo intero a disintossicarsi dalla “dipendenza” dai combustibili tradizionali, per aprire le porte alle fonti rinnovabili, tecnologicamente avanzate e rispettose dell’ambiente. Jack Dawson, l’indimenticabile protagonista di Titanic è ritornato, non più per sottrarre alla morte la sua Rose, ma per salvare l’ambiente in pericolo!