L’Oklahoma è diventato capitale mondiale dei terremoti a causa del fracking
Il 2016, per l’Oklahoma, si apre come si era chiuso il 2015: con terremoti senza sosta, a causa dell’attività estrattiva.
La prima settimana di Gennaio infatti ha portato ad almeno 12 terremoti secondo la Oklahoma Corporation Commission. La magnitudo massima è stata in questa settimana di 4.2 Richter. L’ epicentro a Edmond, non lontano da Oklahoma City dove sorgono vari pozzi della cosiddetta Pedestal Oil Company.
Come risultato è stato ordinato ai petrolieri di ridurre i volumi di acqua di scarto pompata nel sottosuolo o di chiudere i pozzi. Ma non si sa bene cosa altro fare e quindi chiedono ai geologi di aiutarli a capire.
Come sempre: prima del fracking due terremoti in media l’anno. Nel 2015 i terremoti sono arrivati a 900.
Il 19 Novembre un altro violento terremoto in Oklahoma, stato che finora non era particolarmente noto per la sua sismicità. La scossa questa volta è stata di magnitudo 4.7 ed ha colpito la città di Cherokee alle due di notte circa. Il terremoto è stato così violento che tutti gli uccelli sono volati via. Enormi stormi sono comparsi sui radar di Oklahoma e del vicino Kansas. L’epicentro era ad profondità circa 4 miglia. La gente ripensa al 2011 quando Prague, non lontano, venne colpita da un altro terremoto di intensità 5.6.
Questi eventi sono un triste segnale per i residenti che l’Oklahoma ha avuto, finora almeno, la più alta densità di terremoti del pianeta nel 2015 grazie alle trivelle e alla reiniezione da fracking. Lo dice Matt Skinner, rappresentante della Oklahoma Corporation Commission che regolamenta il reparto oil and gas dello stato.
Basti solo dire che durante il fine settimana del 7-8 Novembre di terremoti ce ne sono stati 15. L’ente di Skinner ha identificato le zone più vulnerabili, zone dove le scosse hanno magnitudo minima 3.2 e viene fuori che queste aree coprono quasi 23mila chilometri quadrati e cioè quasi tutto lo stato dell’Oklahoma.
E quindi, non ci si può più nascondere dietro un dito: è arci-stabilito che la causa di questi tremori è dei pozzi di reniezione nello stato, dove finiscono gli scarti delle operazioni di fracking. Dai due terremoti l’anno nel 2009, si è adesso passati a due terremoti al giorno.
Nel 2015, finora ci sono stati almeno 700 terremoti di magnitudo 3 o maggiore. E siccome non si può più negare l’innegabile sono stati chiusi almeno 500 pozzi di “smaltimento rifiuti” nello stato, inclusi alcuni vicino alla città di Cushing dove c’è il deposito petrolifero nazionale degli Usa. Hanno scelto Cushing perché era al centro geografico esatto della nazione.
In totale l’Oklahoma ha 4,500 pozzi di reinizione di cui 3,500 attivi.
In Agosto, anche il governatore dello stato, Mary Fallin aveva ammesso che c’era una diretta correlazione fra questi pozzi di reiniezione e i terremoti dello stato. Ma questo non le ha fatto cambiare idea sul fracking fatto in casa. Mary Fallin continua, stoltamente, a ripetere e a pensare che si, tutto si può fare in maniera “saggia”.
Ma saggezza o non saggezza, i terremoti continuano. Purtroppo la dinamica del sottosuolo è già stata perturbata e anche se ci dovesse fermare con la reiniezione non è detto che magicamente e subito la sismicità si fermerà. E cosa dice allora Ms. Fallin ai suoi residenti? Di parlare con i loro assicuratori di fiducia, per vedere che prodotti sono disponibili in caso ci dovessero essere danni fisici alle loro case.
Che leadership!
Come sempre, in Italia tutto questo mai e poi mai potrà accadere perché il sottosuolo italiano è sempre meglio, più resistente, più bello, più amico…
Altre immagini disponibili sul blog ufficiale di Maria Rita D’Orsogna.