Logout #69
Quante volte hai sentito dire, con aria grave: «Non se ne può più! Le cose vanno sempre peggio! Abbiamo passato ogni limite!»
Lo dice il vecchio reazionario, lo dice il moralista. Ma lo dice spesso anche l’oratore di sinistra che vuol sollevare le folle e il giovane attivista. Per una persona che desidera un mondo migliore dire tutto va peggio vuol dire utilizzare una figura retorica efficace per strappare un moto di sdegno nell’immediato, ma a lungo termine non è una mossa intelligente.
Infatti, l’idea che in 2000 anni non si sia riusciti a migliorare la situazione ha un grande potere demotivante. Porta a pensare: “Tanto è tutto inutile, perché mi dovrei impegnare?”
Molto più motivante sarebbe dire: “Da duemila anni stiamo migliorando il mondo, dacci una mano a migliorarlo ancor di più!”.
Ma affermare che il mondo peggiora non è solo disfattista, è anche falso.
La verità infatti è che il mondo sta migliorando irrefrenabilmente da secoli.
Non ci siamo bevuti il cervello, non stiamo sostenendo che questo mondo è il migliore possibile e tutto va bene.
La situazione è intollerabile.
Le guerre e la fame uccidono ogni anno milioni di persone, la violenza e l’ingiustizia distruggono ogni possibilità di una vita degna per milioni di individui. Si tratta di una situazione insopportabile, vergognosa. Ma una volta era peggio. Era peggio 20 anni fa, 50 anni fa. Per non parlare di mille anni fa!
Estratto della prefazione del libro “Non è vero che tutto va peggio” di Michele Dotti e Jacopo Fo