Logout #30
Continuo a pensare che la noia sia una componente fondamentale delle sventure storiche, ma ora sto dando sempre più importanza anche alla stupidità. (…)
Gli evidenti e numerosi mali che ci affliggono sono, causati dall’attività incessante di coloro che spontaneamente cospirano più di ogni altro ai danni della felicità umana: cioè, gli stupidi. Non bisogna
confondere gli stupidi con gli scemi, con le persone di scarsa luce intellettuale: possono essere anche stupide, ma il fatto di essere poco brillanti le salva quasi del tutto dal pericolo. Invece ciò che è veramente allarmante è che un premio Nobel, un politico, un professore o un ingegnere di spicco possano essere stupidi fino al midollo, a prescindere dalla loro competenza professionale. (…)
In effetti, guardandosi intorno, ci si potrebbe convincere che l’abbondanza di stupidi sia sufficiente a spiegare la portata dei guai in cui ci troviamo. Siamo sette miliardi di esseri umani sul pianeta e crediamo di poter vivere con gli stessi modelli che furono sufficienti per la metà o per un quarto della popolazione attuale. Centinaia di milioni di esseri umani muoiono di fame e le risorse economiche vengono sperperate negli armamenti e nel marmo dei ministeri, mentre il Papa e altri devoti raccomandano di avere tutti i figli che è possibile, perché il contrario è peccato. L’ozono del cielo, l’acqua dei mari e le foreste della terra vengono sacrificati come se poi conoscessimo la maniera di ripristinare ricchezze tanto indispensabili. No, bisogna certamente dare alla stupidità tutta la sua enorme importanza: senza la sua entusiastica collaborazione, la vita umana sarebbe un’avventura più o meno intensa, ma senz’altro mancherebbe dei suoi principali soprassalti collettivi. (…)
Tratto da “Discorso sulla stupidità” dal Dizionario Filosofico di Fernando Savater