Lituania: il Presidente Nausėda si oppone alla depenalizzazione
Per il Presidente lituano Gitanas Nausėda, prima di passare ad un’iniziativa legislativa, bisogna istruire i giovani per un consumo più responsabile
Gitanas Nausėda, l’attuale Presidente della Lituania, si è detto contrario alla depenalizzazione di piccole quantità di cannabis nel Paese.
“Per il momento mi oppongo a questa iniziativa perché penso che finora abbiamo fallito nella lotta contro la diffusione di droghe nelle scuole e tra i giovani, che sono il futuro del nostro Stato”, ha dichiarato venerdì Nausėda all’emittente radiofonica lituana LRT RADIO rispondendo alle domande del pubblico.
LO STOP DEL PRESIDENTE ALLA DEPENALIZZAZIONE IN LITUANIA
Per il Presidente, prima di intraprendere la via della depenalizzazione, sono necessarie delle campagne di sensibilizzazione che educhino i giovani e riducano notevolmente il traffico illecito di stupefacenti.
“Non credo sia affatto coerente quando qualcuno dice che bisogni prima liberalizzare un po’ questo settore e poi passare all’istruzione. Stiamo invertendo l’ordine delle cose. Penso che dovremmo innanzitutto informare e fermare questa tendenza negativa e solo poi potremo parlare di iniziative legislative”.
Il riferimento è alla legge sulla depenalizzazione della cannabis proposta l’estate scorsa che vorrebbe trasformare il possesso di piccole quantità di cannabis, che ad oggi è un reato penale, in un illecito amministrativo prevedendo una multa.
A dicembre il parlamento lituano, il Seimas, ha fatto solo mezzo passo verso la depenalizzazione del possesso di piccole quantità di cannabis stabilendo la responsabilità amministrativa per il reato ma senza riuscire a rimuoverlo dal codice penale.
CON LA LEGALIZZAZIONE IL CONSUMO TRA I GIOVANI NON AUMENTA
Nonostante le preoccupazioni del Presidente lituano, gli studi condotti sugli Stati che hanno legalizzato l’uso medico e ricreativo della cannabis evidenziano esattamente il contrario. Infatti, il consumo tra i giovani non è aumentato, ma o è rimasto stabile o addirittura è diminuito.
Le motivazioni? Sottraendo il mercato alla criminalità con una regolamentazione, oltre ad offrire un prodotto sicuramente qualitativamente migliore, si limita l’accesso dei più giovani alla sostanza, che non possono né più acquistarla per strada da spacciatori occasionali né accedere ai negozi che la vendono con apposita licenza.
Ricordiamo che nel Paese la coltivazione e vendita del fiore di canapa a bassi livelli di THC sono già stati regolamentati, ed è legale dal 2018 anche il settore della cannabis medica.