L’industria del latte inquina più dei maggiori produttori di combustibili fossili
Secondo una ricerca dello IATP – Institute for Agriculture and Trade Policy – tredici delle più grandi aziende del settore lattiero-caseario inquinano più dei maggiori produttori di combustibili fossili del mondo: l’australiano BHP e lo statunitense ConocoPhillips.
Sono molti gli studi che dimostrano l’impatto devastante che gli allevamenti di bovini hanno sull’ambiente, ma la ricerca Milking the planet non lascia spazio a dubbi: nonostante il consumo di latte sia diminuito negli ultimi decenni, la produzione è aumentata e con essa anche le emissioni. Nello specifico, la produzione delle maggiori aziende lattiero-casearie è aumentata dell’8% in soli due anni (2015-2017), mentre le emissioni di gas serra sono cresciute in totale dell’11%, con picchi del 30% per alcune aziende.
L’aumento maggiore di emissioni è stato registrato da Amul, la più grande cooperativa lattiero-casearia indiana, che ha aumentato la produzione del 43%, principalmente per consumo domestico, con conseguenze devastanti per piccoli produttori e cooperative indiane. La multinazionale francese Lactalis ha visto le proprie emissioni di gas serra aumentare del 30%, la canadese Saputo del 27%, mentre Danone – che si è posizionata come una delle aziende leader nella mitigazione dei cambiamenti climatici – ha aumentato la produzione e le emissioni del 15%.
Come specifica lo IATP, nonostante i governi si siano impegnati a ridurre le emissioni con gli Accordi di Parigi nel 2015, i colossi del latte hanno prodotto oltre 32,3 milioni di tonnellate di gas serra, che equivalgono all’inquinamento prodotto da 6,9 milioni di automobili in un anno (13,6 miliardi di litri di benzina).
L’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda da soli rappresentano il 46% della produzione globale di latte e prodotti caseari. Perciò un cambio di rotta a livello legislativo dovrà giocoforza coinvolgere i governi di questi Paesi.
Ci troviamo di fronte a un paradosso grottesco. Gli stili di vita stanno cambiando, grazie alla maggiore sensibilità e consapevolezza dei consumatori rispetto alla sofferenza degli animali negli allevamenti. Tuttavia non cambiano le politiche e i sistemi di produzione che hanno segnato irrevocabilmente il destino del nostro pianeta.
Fonte: Essere Animali