Liguria: coltivare canapa contro il dissesto idrogeologico, la proposta in Consiglio Regionale
«Promuovere la coltivazione di cannabis attiva a fini di contrasto al dissesto idrogeologico, recuperando e bonificando i terreni attraverso una pianta che è particolarmente adattabile al nostro territorio dal punto di vista dei terreni e del clima». Questa la proposta lanciata dal consigliere regionale della Liguria Gianni Pastorino, della lista Rete a Sinistra.
«Pensiamo sia necessario superare una serie di pregiudizi perché parliamo di canapa utile, con un tenore di THC praticamente inesistente, che rappresenta una nuova possibilità per l’industria italiana attraverso un’attività particolarmente pregiata e semplice».
La proposta di Pastorino è stata inserita come emendamento alla legge regionale 26/2012 che regolamenta la cannabis ad uso terapeutico. La legge è attualmente in fase di modifica e la proposta mira a spingere la Regione a legiferare anche in materia ambientale, riconoscendo e finanziando sperimentazioni sulla coltivazione di canapa tessile a basso tenore di THC allo scopo di bonificare i terreni e ricostituire una fascia di protezione vegetale a ridosso delle zone maggiormente cementificate.
La Liguria è infatti una delle regioni europee maggiormente alle prese con il problema idrogeolico, che comporta frane e alluvioni, a causa della morfologia del territorio e delle attività umane, che negli ultimi decenni hanno progressivamente cementificato e disboscato il territorio regionale.
La canapa, grazie alla sua rapidità di crescita, potrebbe rappresentare una soluzione ideale per tamponare il problema in tempi brevi ed, inoltre, grazie alle riconosciute proprietà fitodepuratrici potrebbe contribuire a decontaminare i terreni inquinati dalle attività antropiche.