Libertà
Ho sempre potuto scrivere ciò che volevo su Dolce Vita in questi 4 anni. Nessuno ha mai tagliato nemmeno una virgola dai miei articoli, per questo, quando mi hanno comunicato che da questo numero potevo scrivere su un argomento a scelta ho pensato che sarebbe stato bello farlo su una delle cose più preziose al mondo, quella che Cavallo Pazzo diceva essere “un cavallo con molte briglie… devi fare attenzione a non prendere quella sbagliata”… quella che Gaber identificava con una parola “partecipazione”, quella che “capisci davvero quanto è importante, quando ti viene tolta”, esattamente come l’aria.
Credo che Libertà significhi anche soprattutto responsabilità Fratelli, perché è dal concetto di libero arbitrio che spesso parto per dare un senso al fatto che siamo qui, altrimenti farei fatica a spiegarmi quale ruolo ci toccherebbe nel viaggio su questo Pianeta. Se tutto fosse già scritto e noi non potessimo che subire passivamente il nostro destino sarebbe davvero misera l’esistenza.
Invece è proprio attraverso la Libertà di azione, di pensiero, di scelta, che determiniamo la direzione in cui di volta in volta ci muoviamo, e attraverso le nostre scelte che decidiamo, più o meno consapevolmente, il nostro futuro.
Ogni volta che scegliamo una cosa piuttosto che un’altra, iniziamo a muoverci in una direzione piuttosto che in un’altra, ed è proprio attraverso ciò che scegliamo, che proclamiamo il nostro esistere. Sono le nostre scelte quelle che ci dovrebbero, più di ogni altra cosa, rappresentare.
Mantenere la consapevolezza delle proprie scelte è fondamentale per fare in modo che la nostra Libertà non venga sostituita con un’illusione della stessa e sono certo che capiate tutti quanto lavoro venga fatto per renderci il più possibile lontani da un concetto di Libertà effettiva… pochi privilegiati e coraggiosi possono mantenere una quasi totale giurisdizione sulle proprie scelte, la maggior parte è costretta ad accontentarsi obtorto collo, di succedanei. Libertà di scegliere che lavoro fare, con chi dividere il proprio tempo, quali passioni coltivare etc. per non parlare poi di ciò che compriamo. Credo che il 90% di ciò che acquistiamo siano scelte fatte da altri in base a criteri di marketing che generano i bisogni indotti di cui siamo tutti prede e che finiscono con il farci comprare, nella migliore delle ipotesi qualcosa che aveva valide alternative, nel peggiore e più frequente dei casi, quello che non ci serve.
Anche togliere la Libertà è qualcosa di pesantissimo, che nel nostro Paese spesso viene fatto con troppa leggerezza. La metà dei prigionieri delle nostre sovraffollate carceri non sono stati ancora giudicati… un concetto, quello della carcerazione preventiva, che è di per se incredibile per qualunque cittadino di un paese ove vige uno stato di diritto effettivo. Il lavoro fatto sottotraccia in questo ed in quasi tutti i settori sociali attraverso un’informazione tendenziosa e parziale, che ha fatto a quasi tutti accettare e digerire un’ingerenza sempre maggiore del potere costituito, nelle vite di ognuno di noi. In Argentina, durante la repressione sono sparite 30mila persone, ma se non si veniva toccati nella propria cerchia, la frase che tutti ripetevano quando deportavano qualcuno era: “algo harà echo” (qualcosa avrà fatto)… non trovo sia molto di verso ich et nunch (qui ed ora).
Riflettiamoci fratelli, riflettiamoci ogni volta che ci viene la tentazione di puntare il nostro dito indice, spesso più lungo del medio che preferisco mostrare in alcuni casi.
Dedico questo articolo a Ciumbe