L’ex presidente del Royal college of Physicians inglese chiede la depenalizzazione delle droghe: il proibizionismo ha fallito
Sir Ian Gilmour, ex presidente del Royal College of Physicians, ha chiesto al Governo di valutare la possibilità di depenalizzare le droghe in quanto il proibizionismo non è riuscito a ridurre il crimine né a migliorare la salute pubblica.
“Non dico che dovremmo distribuire l’eroina a tutti, ma dovremmo affrontare la questione come un problema di salute piuttosto che criminalizzare le persone”, ha detto, ribadendo la controversa presa di posizione annunciata quando era a capo del Royal College (la più antica e prestigiosa istituzione medico-scientifica inglese) e oggi basata su di un percorso di riflessione fondato sull’evidenza scientifica. Il medico ha dato il proprio sostegno così a Nicholas Green, presidente del Bar Council, l’organo disciplinare dell’avvocatura inglese. Nella rivista dell’organo, Green ha affermato che i costi legati alla criminalizzazione delle droghe sono di circa 13 miliardi di sterline ogni anno, spiegando che vi sono ormai prove sull’efficacia della depenalizzazione ridurre il crimine, la recidiva e migliorare la salute pubblica. La depenalizzazione “potrebbe ridurre drasticamente il crimine e migliorare la salute pubblica”, ha aggiunto.
Danny Kushlik di Transform, impegnata nella riforma delle politiche antidroga, ha spiegato che l’intervento di Sir Gilmour è molto significativo. “I medici hanno l’obbligo di parlare a voce alta se gli effetti del proibizionismo causano più danni di quanti se ne vorrebbero eliminare. Con un primo ministro e un vice primo ministro da tempo sostenitori di politiche alternative alla guerra alla droga, come minimo il Governo dovrebbe dare avvio ad una fase di analisi dei risultati per comparare la proibizione con la depenalizzazione e severa regolamentazione”.
fonte: Notiziario Aduc