L’erba è come er vino
Usate dall’uomo da millenni, con il passare del tempo si sono perse molte delle conoscenze millenarie che hanno portato l’erba e il vino a diventare merce redditizia o droghe da sballo, senza rispettarne le regole fondamentali per goderne appieno le proprietà e riducendo gli effetti collaterali.
In questo articolo approfondiremo il confronto tra la canapa e il vino, più in particolare dei rispettivi principi attivi. Si chiama Tetrahidrocannabinolo più conosciuto come THC il principio attivo della canapa, in questo caso c’è molta ignoranza dovuta anche a decenni di oscurantismo e disinformazione; per l’alcool al contrario, molti sono al corrente della pericolosità ma pochi conoscono quanto possa essere nocivo un abuso di alcool.Riporto alcune informazioni sugli effetti e i rischi delle due sostanze.
THC: amplifica lo stato d’animo esistente al momento dell’assunzione, può provocare sensazioni di rilassamento o leggerezza, euforia così come agitazione, angoscia o depressione. Rallentamento dei riflessi e dei movimenti, aumento della frequenza cardiaca, riduzione della salivazione, dilatazione della pupilla, alterazione della percezione del tempo, intensificazione degli stimoli sensoriali, riduzione della memoria a breve termine. I rischi: può causare problemi respiratori se assunta in concomitanza al tabacco e comunque tramite combustione, può provocare ansia, agitazione, sonnolenza, calo della pressione. Induce tolleranza, bisogno di aumentare la dose per ottenere lo stesso effetto, non provoca dipendenza fisica, non esiste una dose letale.
ALCOOL: gli effetti e i rischi variano in base al tasso alcolico nel sangue, all’età, al sesso, allo stato di salute e al peso di chi beve. L’alcool agisce sul sistema nervoso. Crea una piacevole sensazione di ebbrezza e leggerezza, dà sonnolenza, dà maggiore loquacità, facilita la socializzazione e almeno nella prima fase, da allegria. Altera la capacità di concentrazione e di equilibrio. Anche se da una sensazione di caldo, l’alcool aumenta la velocità di dispersione del calore diminuendo la capacità del corpo di sopportare il freddo. Induce tolleranza, bisogno di aumentare la dose per ottenere lo stesso effetto. I rischi riguardano il cuore, il fegato, lo stomaco e l’intestino. In seguito ad un uso cronico, può provocare un’epatite che può evolvere in cirrosi epatica; nella sfera sessuale può provocare impotenza e riduzione della fertilità. Può provocare dipendenza fisica e psichica: alla sospensione la persona dipendente manifesta una sindrome di astinenza caratterizzata da gravi disturbi fisici quali cefalea, nausea, vomito, tremori, convulsioni, decadimento celebrale e psicosi. Esiste una dose letale: un assunzione massiccia può provocare un coma etilico.
Queste sono informazioni prese da opuscoli informativi molto obbiettivi, non sono completi ma ben riassunti. Rileggendo queste informazioni mi viene spontaneo chiedermi se chi ha governato negli ultimi 50 anni è in cattiva fede, completamente ignorante in materia o tutte e due le cose insieme. Ai posteri l’ardua sentenza, a noi tutti che amiamo il vino e la canapa per le loro proprietà positive e per la loro cultura il compito di colmare questo buco nero, far capire a chi ci sta vicino che la qualità del vino o dei derivati dalla canapa è più importante della quantità, che l’abuso di sostanze non aumenta il piacere provocato dall’uso, rifiutare la logica dello sballo a tutti i costi attraverso una conoscenza sempre più approfondita della cultura millenaria dell’erba e del vino.