Legge a tutela della Salute
Si è tenuta il 12 settembre scorso l’udienza, dinanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale de L’Aquila, dr.ssa Tracanna, avente ad oggetto un nuovo provvedimento d’urgenza per la fornitura gratuita di cannabis terapeutica a Marco Di Paolo, 43enne di Cansano, affetto da sclerosi multipla.
L’iniziativa giudiziaria si è resa necessaria a seguito della mancata fornitura spontanea e in continuità, da parte dell’ASL territorialmente competente, dei cannabinoidi prescritti al paziente. Ciò nonostante il Di Paolo avesse già proposto nel 2009 ricorso ex art. 700 c.p.c., conclusosi con l’adozione da parte del Giudice del Lavoro del Tribunale di Avezzano della nota ordinanza del 2 febbraio 2010, e sebbene le indicazioni terapeutiche dei medici curanti, debitamente certificate, fossero rimaste sostanzialmente invariate.
Dinanzi al Giudice, l’ASL, costituitasi in giudizio, si è impegnata a riconoscere la fornitura gratuita della cannabis terapeutica naturale al Di Paolo in virtù dei principi richiamati dalla suddetta ordinanza del 2010, ma pure in assenza di provvedimento giudiziario, testimoniando così, l’avvenuto avvio del procedimento per l’acquisto e la consegna diretta al paziente dei farmaci necessari.
Il Giudice ha quindi provveduto a fissare una nuova udienza per il 19 ottobre, al fine di verificare l’adempimento di quanto promesso dall’ASL.
A seguito della sentenza, Marco Di Paolo afferma: “Nonostante il rammarico per la necessità di ricorrere nuovamente al Giudice allo scopo di ottenere il riconoscimento di diritti all’assistenza ormai acclarati credo che la novità da sottolineare oggi risieda nel nuovo atteggiamento costruttivo assunto dall’ASL, la quale, sebbene non così tempestivamente da consentire il rispetto dei principi di continuità assistenziale e presa in carico, ha tuttavia compiuto un gesto di responsabile amministrazione attiva, nel senso di assicurare cure appropriate ai malati nelle mie condizioni, uno dei fini per i quali, lo scorso anno, è nato il Comitato Marco Di Paolo”.
La pervicace iniziativa di un malato, dunque, pare avere spianato la strada alla tutela dei diritti di tutti coloro che hanno bisogno, quanto meno, di alleviare i sintomi di malattie croniche per le quali siano refrattari alle cure mediche convenzionali e che non siano in grado, per le proprie condizioni economiche, di affrontare la spesa necessaria.
Aggiunge il Di Paolo: “In quest’ottica, si auspica pure che dall’ASL L’Aquila-Avezzano-Sulmona, a partire proprio dall’assunzione d’ineludibili obblighi assistenziali nei confronti dei propri pazienti che versano in tali condizioni, parta un’iniziativa di sanità innovativa, basata su un partenariato pubblico-privato finalizzato a consentire la produzione sperimentale e controllata di cannabis terapeutica in territori, quali quelli del Parco d’Abruzzo, ancora incontaminati, dove sia possibile coltivare le specie di cannabis terapeutica in purezza e con caratteristiche genetiche differenziate, così da garantire la massima efficacia per i diversi sintomi trattabili”.
Infine conclude: “Per questo è nata l’Associazione Marco Di Paolo, che ribadisce oggi l’offerta del proprio supporto medico-scientifico, botanico, farmacologico e legale al costituendo auspicato tavolo tecnico al fine di realizzare questa sperimentazione che avrebbe già una copertura legale rappresentata dall’art. 9 bis del D.Lgs. 502/92 e ss. M. e i.. Tale opportunità se colta sarebbe in grado non solo di ridurre i costi di acquisizione ma pure innalzare la qualità dei farmaci cannabinoidi forniti ai pazienti, rendendo l’ASL e i suoi laboratori indipendenti dall’approvvigionamento oltre frontiera”.
fonte: overgrow-italy.nl